Donazione alla Neonatologia del Maggiore, il grande cuore degli operatori Chef Express

Donazione alla Neonatologia del Maggiore, il grande cuore degli operatori Chef Express

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E’ iniziato tutto nel 2013 con la nascita del piccolo Giulio e un ricovero inaspettato in Neonatologia. Il viaggio della mamma Valeria Donno e dei suoi colleghi di Chef Express è continuato con una mobilitazione che ha portato a scrivere un libro, “Racconti di viaggio”, una raccolta di aneddoti ambientati nell’autogrill vicino a Parma. Amici e collaboratori si sono trasformati in autori e scrittori per un canovaccio creativo tutto pensato allo scopo di fare solidarietà. Una volta scritte, le storie, sono state raccolte in un volume che, edito a stampa grazie alla generosità dei titolari, è stato venduto.

Oggi, a un anno di distanza dalla comparsa del volume, e a quattro anni dalla nascita di Giulio, gli autori consegnano alla Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, una donazione destinata all’acquisto di quattro pulsossimetri per la sicurezza dei neonati, che seguono la donazione di un’apparecchiatura per la diagnosi della Rop, la malattia congenita oculare che ha colpito Giulio. Settemila euro per strumenti destinati allo screening della patologia congenita e per il controllo dell’ossigenazione dei piccolissimi, in sala parto, sala operatoria, nelle stanze di degenza della Ostetricia e ginecologia, e in caso di trasferimento.

La cerimonia di donazione ha raccolto tutte le ventuno persone di Chef Express che hanno partecipato alla raccolta fondi alle quali Cinzia Magnani ha testimoniato la sua riconoscenza di direttore del reparto: “La vostra vicinanza, oltre a procurarci strumenti di lavoro di elevata tecnologia, ci ricorda il valore del nostro operato per la salute dei più piccoli e ci sostiene nella motivazione”. Il racconto emozionato di Valeria Donno illustra bene lo spirito di tutto il gruppo: “Nei giorni di ricovero di mio figlio, ho capito che la sua salute dipendeva da questi professionisti. Per la prima volta io non potevo fare nulla; così è stato evidente che avrei voluto provare a sostenere le famiglie che potrebbero trovarsi nella nostra stessa situazione”.

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