Tanara-Italgel-Nestlè-Froneri, cronaca di un disastro annunciato. Solidarietà ai lavoratori

Tanara-Italgel-Nestlè-Froneri, cronaca di un disastro annunciato. Solidarietà ai lavoratori

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Il Partito Comunista esprime la sua piena solidarietà ai lavoratori e lavoratrici della FRONERI/Nestlè in lotta contro la chiusura dello stabilimento di Parma e per la salvaguardia dei loro posti di lavoro.

La fabbrica attualmente chiamata FRO.NE.RI in origine era la Tanara poi ITALGEL che, dopo la dismissione e la privatizzazione delle aziende a capitale pubblico, viene messa in vendita e acquistata dalla Nestlè. L’azienda produce gelati con nomi commerciali molto noti

Il passaggio da ITALGEL a NESTLE’ non è indolore: NESTLE’, infatti pretende e ottiene l’esternalizzazione della logistica che viene affidata a una cooperativa di comodo creata ad hoc. La produzione, però, continua tra alti e bassi, ristrutturazioni e riorganizzazioni fino a quando, e qui siamo all’oggi, sempre NESTLE’ crea questo contenitore (la FRO.NE.RI. dove NE vuol dire NESTLE’) cui affida la gestione della fabbrica. Gli inizi della nuova gestione sono rassicuranti: frasi come “garanzie occupazionali” e “continuità produttiva” vengono spese abbondantemente per rassicurare i lavoratori, che nel frattempo però cominciano a sentire puzza di bruciato avendone degli ottimi motivi. In un brevissimo lasso di tempo si arriva alla fase degli “accordi sindacali difensivi” dove si perdono per strada ferie e premio di produzione pur di avere delle garanzie sullo svolgimento delle campagne e il mantenimento degli occupati fissi e stagionali.

Ciò nonostante, tutto questo non basta e mai potrà bastare fino a quando i padroni avranno la sensazione di affondare i loro colpi come un coltello nel burro, la direzione aziendale infatti annuncia la cessazione dell’attività e la conseguente messa in libertà (leggi licenziamento) di tutto il personale. I lavoratori ovviamente reagiscono e costituiscono un presidio permanente davanti alla fabbrica. Gli incontri a tutti i livelli continuano ma non producono risultati, l’azienda è inamovibile. Purtroppo consideriamo questa vicenda come un caso esemplare per ribadire ancora una volta la vera natura del capitale che è basata sul massimo profitto senza alcun riguardo per le conseguenze sociali ed il destino dei lavoratori.  Questo ennesimo caso di politica aziendale antioperaia dimostra ancora una volta la necessità della compattezza, dell’organizzazione e della lotta da parte dei lavoratori, insieme alla necessità inderogabile della costruzione di un sindacato dei lavoratori, per i lavoratori, un sindacato che sa organizzare e lottare, un sindacato unico e di classe di tutti i lavoratori.

La realtà concreta degli ultimi anni ha dimostrato che il sindacalismo della concertazione, della subalternità agli interessi e strategie aziendali, della collaborazione; è un sindacalismo che in cambio della propria legittimazione (vedi accordo 10 gennaio 2014) tiene in piedi tavoli negoziali che nulla potranno produrre per l’interesse dei lavoratori.

Solo la lotta paga!

Solo se la classe operaia, i lavoratori si organizzeranno e lotteranno nel proprio sindacato di classe e rafforzeranno il loro partito politico, il Partito Comunista, potranno aprire la via verso un’altra società senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo ed avviarsi verso una società dove i lavoratori terranno nelle loro mani il potere politico ed economico, la società socialista- comunista.

PARTITO COMUNISTA
Federazione di Parma

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