Convention del Terziario Ascom: 1.500 negozi in meno in 5 anni, ma...

Convention del Terziario Ascom: 1.500 negozi in meno in 5 anni, ma non è solo colpa della grande distribuzione

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Millecinquecento negozi in meno in soli 5 anni a Parma e provincia. Questo il dato più preoccupante emerso dalla Convention del Terziario promosso da Ascom al Labirinto della Masone di Fontanellato. Rappresentanti di Confcommercio puntano l’indice contro le grandi superfici di vendita, la cui espansione non è stata proporzionale alle necessità di una popolazione sempre più anziana – in 10 anni gli over 75 sono lievitati di circa 6.500 unità – e multietnica.

Dal 2004 al 2017 la popolazione del Parmense è cresciuta di 40.453 unità, ma di questi ben 37.053 sono stranieri, in gran parte rumeni (8.462 nel 2016), moldavi (7.049) e albanesi (6.453). Quindi con abitudini di spesa diversi.

In questo contesto, secondo quanto emerso dal report diffuso da Ascom, il 50% delle imprese attive (circa 20 mila) è comunque legato al terziario (commercio, servizi e turismo) ed occupa il 61% della forza lavoro (122.014 unità).

Nonostante le difficoltà del sistema commercio, c’è ancora spazio per la grande distribuzione. A Parma sono 141.8098 i metri quadrati occupati da medio-grandi superfici di vendita, ma quelli autorizzati sono ben 213.360.

Va meglio il turismo con una crescita del 7% delle presenze in provincia tra il 2006 e il 2016, quando hanno raggiunto quota 1,721 milioni con un 31% di stranieri.

Giuseppe Milano

Dati presentati alla Convention – momento conclusivo del Roadshow promozionale avviato nei mesi scorsi dall’organizzazione del commercio – dal vicedirettore Cristina Mazza, che rispecchiano tuttavia a grandi linee quanto emerge dal panorama nazionale illustrato nel corso del tolkshow condotto da Giuseppe Milano, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Claudio Franchini, direttore Ascom Parma, Fabio Fulvo di Confcommercio nazionale, il professor Roberto Ravazzoni docente di Unimore.

Un lungo ed articolato confronto che ha toccato i nervi scoperti del settore, soprattutto per quanto concerne il commercio. Il presidente Vittorio Dall’Aglio, nelle sue conclusioni, sottolineando le profonde e rapide trasformazioni sociali registrate in questo scorcio di terzo millennio, ha ribadito la necessità per i negozi tradizionali di “cambiare pelle” per adeguarsi alle novità. Ed è anche questa la sfida dell’Ascom al fianco degli imprenditori.

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