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Domani il boss Totò Riina tornerà in Sicilia, in tanti sono arrivati per rendergli omaggio

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Totò Riina tornerà domani nella sua Sicilia per riposare nel cimitero di Corleone, dove già si trovano le salme di diversi esponenti di cosa nostra come Michele Navarra, Luciano Liggio e Bernardo Provenzano. Questioni burocratiche hanno fatto slittare di 24 ore il trasferimento del feretro dall’Ospedale Maggiore di Parma, dove Riina è deceduto alle 3.37 del mattino del 17 novembre, il giorno dopo aver compiuto 87 anni. Tutto è già pronto: il carro funebre sarà scortato dalle forze dell’ordine fino in Sicilia, dove non ci saranno esequie pubbliche, né funerali in chiesa come disposto dal vescovo.

Non è però passato inosservato un certo via vai di persone, alcune in lacrime, arrivate a Parma per omaggiare la salma di colui che era ritenuto – nonostante le cattive condizioni di salute – il capo indiscusso della mafia. Impossibile avvicinarsi al seminterrato dell’obitorio dove il corpo di Totò Riina è stato ricomposto dopo l’autopsia disposta dalla Procura per accertare l’esatta causa della morte del boss. Un atto dovuto, questo, per cancellare ogni dubbio sulla fine del capo dei capi, rimasto per alcuni giorni in coma dopo due interventi chirurgici subiti prima di spirare.

Arrestato a gennaio del 1993, da allora Totò Riina era sottoposto al carcere durissimo del 41 bis. Ben 26 gli ergastoli da scontare, oltre a diversi anni di carcere. A Parma è arrivato all’inizio del 2015 quando le sue condizioni di salute non erano più buone. Fin dal dicembre 2015 si sono infatti susseguiti i ricoveri nel reparto detenuti del Maggiore di Parma. E sempre lì è morto alle 3.37 di venerdì 17 novembre. Accanto a lui non c’erano la moglie Ninetta Bagarella e i figli, autorizzati dal ministro Andrea Orlando a vedere il loro congiunto, ma non hanno fatto in tempo ad arrivare.

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