Contropiede di Brugman, a Parma passa anche il Pescara

Contropiede di Brugman, a Parma passa anche il Pescara

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PARMA-PESCARA 0-1

Marcatori: 85′ Brugman

PARMA CALCIO 1913 (4-3-3): Frattali; Iacoponi, Gagliolo, Lucarelli (Cap), Scaglia; Scavone, Scozzarella, Dezi; Baraye (51′ Di Gaudio), Calaiò (81′ Ceravolo), Siligardi (65′ Insigne). A disposizione: Nardi, Corapi, Mazzocchi, Munari, Ramos, Frediani, Barillà, Nocciolini, Sierralta. All.: D’Aversa

PESCARA CALCIO 1936 (4-3-3): Fiorillo; Zampano, Perrotta, Coda, Mazzotta (dal 65′ Valzania); Brugman (Cap), Kanouté (dal 72′ Carraro), Palazzi; Mancuso, Pettinari, Capone (66′ Benali). A disposizione: Pigliacelli, Crescenzi, Balzano, Ganz, Elizalde, Fornasier, Coulibaly, Del Sole, Baez. All.: Zeman

Arbitro: Niccolò Baroni di Firenze

Assistenti: Gaetano Opromolla di Salerno e Vincenzo Mastrodonato di Molfetta. Quarto uomo: Manuel Volpi di Arezzo

Note: calci d’angolo 4-4; ammoniti Iacoponi (27′), Scavone (29′), Palazzi (57′). Al 17′ l’arbitro ha fatto allontanare dalla panchina del Parma l’allenatore D’Aversa e il direttore sportivo Faggiano.

Il Parma cade ancora davanti al suo pubblico. Una sconfitta di misura, arrivata a una manciata di minuti dal 90′, che dice soltanto una cosa: questo Parma – quello di questo inizio di stagione – non è in grado di competere per le posizioni di vertice della serie B. Mancano certe geometrie, la cattiveria, ma soprattutto mancano la necessaria furbizia e un attacco che sia in grado di assestare il colpo vincente. Con queste caratteristiche, quando si comincia a cercare la vittoria – sempre un po’ tardi – si rischia la capitolazione in contropiede. Esattamente ciò che è accaduto anche oggi al Tardini con Brugman a segno. In un clima peraltro poco sereno, con mister Roberto D’Aversa e il direttore sportivo Daniele Faggiano (è successo anche a Palermo e in altre occasioni) allontanati al 17′ dall’arbitro Baroni. Al 94′, al triplice fischio, inevitabile la coda di fischi che il Tardini non risparmia mai a questo Parma.

Mister D’Aversa ritrova Iacoponi, sceglie Scaglia sulla sinistra e una coppia centrale esperta come Lucarelli-Gagliolo. A centrocampo spazio all’inventiva di Dezi, alla rapidità di Scozzarella e alla solidità di Scavone. In attacco c’è Siligardi con Calaiò e Baraye. Nessuno dei tre finirà la gara, ma neppure Di Gaudio, Insigne e Ceravolo sono riusciti nell’impresa di battere Fiorillo.

Il Parma parte subito forte per cercare di sorprendere il Pescara di Zeman, ma soprattutto per impedire agli ospiti di fare ciò in cui riescono meglio: attaccare tutti gli spazi alla continua ricerca del gol. Al 9′ Calaiò, lanciato in profondità, si divora una bella occasione che si esaurisce sull’uscita di Fiorillo. La gara prosegue con diversi tentativi dalla distanza del Parma, facilmente ribattuti dalla difesa abruzzese, che non è certo tra le più solide del torneo. Al 19′ è Baraye a cincischiare un po’ troppo dalle parti di Fiorillo e la difesa ospite recupera.

Nulla di particolarmente acceso fino a questo momento, ma il tecnico Roberto D’Aversa e il ds Daniele Faggiano trovano comunque il modo per farsi allontanare dalla panchina dal direttore di gara per proteste. Al 23′ è Frattali ad intervenire ottimamente su un cross pericoloso di Zampano. Al 25′ è Scavone servito da Calaiò a divorarsi un’occasione, con Fiorillo che blocca il suo tentativo. All’altezza della mezz’ora, il Parma rimedia due gialli pesanti: Iacoponi e Scavone. Gli ospiti a questo punto cominciano a premere sull’acceleratore e conquistano metri, ma sul terreno di gioco non succede nulla di particolare. Si va al riposo sullo 0 a 0, dopo 45′ non particolarmente brillanti.

Il Parma riparte come al fischio d’inizio della gara, ma sono gli ospiti a farsi vedere spesso dalle parti di Frattali con cross poco producenti o fuori portata. D’Aversa decide al 51′ di mandare in campo Di Gaudio al posto di Baraye, ma non cambia molto là davanti. Al 64′ pericolo per il Parma, con Zampano che di testa chiama in causa Frattali. Da registrare ancora un’occasione per i crociati al 78′ con Calaiò che nell’area piccola non aggancia un ottimo traversone di Scaglia. Poco dopo l’Arciere lascia il posto al redivivo Ceravolo, ma a segnare è il Pescara che all’85’ conclude un micidiale e rapidissimo contropiede finalizzato da Brugman. Nel finale di gara il Parma ci prova in maniera a tratti arrembante ma poco producente. Da segnalare soltanto il tito di Insigne al 90′ che sfiora il palo. Tutto qui. Troppo poco per i tifosi che dagli spalti fanno piovere fischi all’indirizzo di capitan Lucarelli e compagni.

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