Froneri, 400 in corteo per dire no alla chiusura dello stabilimento

Froneri, 400 in corteo per dire no alla chiusura dello stabilimento

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Grande adesione venerdì mattina alla manifestazione promossa da Cgil, CISL e Uil contro la decisione del Gruppo Froneri di chiudere lo stabilimento di via Bernini.

Oltre 400 persone  hanno aderito al corteo partito dall’azienda fino alla prefettura di Parma, dove le sigle sindacali hanno incontrato il prefetto.

Coi lavoratori tutti i delegati sindacali del settore alimentare, e le  Rsu di diverse aziende del territorio che hanno aderito alla protesta in solidarietà con i colleghi della Froneri: il 12 ottobre in Regione è previsto il Tavolo di crisi.

Al corteo dei lavoratori si è unito il sindaco, Federico Pizzarotti, che ha promesso che il Comune non cambierà la destinazione d’uso dell’area, mentre il Prefetto ha promesso che tentera una mediazione col governo.

1 COMMENTO

  1. Piena solidarietà da Rifondazione Comunista

    Il Partito della Rifondazione Comunista esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Froneri in lotta.

    Come già successo in altre aziende anche del nostro territorio, una proprietà multinazionale decide, da un giorno all’altro, tenendo all’oscuro i lavoratori, di dismettere completamente la produzione e di licenziare in tronco 180 operai. E’ inaccettabile!

    L’azienda, dopo avere mentito a Luglio sulle sue reali intenzioni, pochi giorni fa, ha accompagnato la notizia della chiusura dello stabilimento con un auspicio rivolto ai propri lavoratori che suona davvero come presa in giro, augurandosi “che tutti i dipendenti del sito di Parma possano trovare nuove e interessanti opportunità sul territorio”.

    Oltre al danno la beffa! Ancora una volta emerge la spregiudicatezza e l’arroganza di chi, nel nome del profitto, gioca con le vite delle persone e ha la pretesa di trattare i lavoratori come vittime sacrificabili sull’altare dei propri affari speculativi.

    Lo storico stabilimento di via Bernini è un pezzo della nostra città, del suo tessuto produttivo. La minaccia di questi licenziamenti rappresenta un passo indietro per tutta la città.

    Come lavoratori, siamo convinti sia necessario ricostruire la massima unità possibile, ricostruire legami di solidarietà, indeboliti dalla precarizzazione e dalla frantumazione del mondo del lavoro. Siamo convinti che la lotta di qualsiasi lavoratore in difesa dei propri diritti e del proprio posto di lavoro sia una lotta in favore di tutti.

    Per questo auspichiamo che intorno agli operai dello stabilimento di via Bernini minacciati dalle prepotenze aziendali si stringa l’intera città, la Parma che vive del proprio lavoro, la Parma che vorrebbe lavorare o che lavora senza diritti, senza orari, senza tutele.

    Una rete di solidarietà e di lotta che non deve riguardare solo la nostra città, dal momento che la stessa Nestlé è presente in tutta Italia e minaccia licenziamenti anche in altri stabilimenti.

    Il nostro Partito si impegna a sostenere le mobilitazioni e le iniziative che i lavoratori Froneri intenderanno mettere in campo, perché questa è una lotta che deve continuare fino alla completa revoca dei licenziamenti!

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