Chiude lo stabilimento ex Nestlè, Froneri: a Parma inefficienze insanabili

Chiude lo stabilimento ex Nestlè, Froneri: a Parma inefficienze insanabili

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Froneri resta a Parma, ma i dipendenti resteranno a casa. E nello stabilimento ex Nestlè che produce gelati, ne lavorano ben 120. Al lavoro resteranno soltanto gli impiegati. E dopo le mezze smentite dei mesi scorsi sui timori che cominciavano a circolare, adesso lo annuncia la stessa Froneri – gruppo nato nell’ottobre 2016 per volontà di Nestlé e R & R – società che non è stata capace di reggere più di un anno nello storico sito produttivo di Parma.

Secondo Froneri in Italia c’è troppa concorrenza, quindi devono chiudere la produzione per “rendere sostenibile il business in Italia, compatibilmente con la complessità del contesto locale e l’andamento del mercato di riferimento, che è in trasformazione per effetto di una crescente dinamica competitiva“. Insomma, anche i gelati nel prossimo futuro arriveranno da chissà dove. Per il momento dagli stabilimenti di Terni e di Ferentino, dove verrà trasferita la produzione di Parma. Ma se la tendenza è questa, non c’è da sperare in un grande futuro. Per fortuna la concorrenza è ampia, come sottolinea lo stesso gruppo, e i consumatori potranno anche scegliere cosa acquistare.

Froneri afferma che il sito produttivo di Parma “presenta un insieme di cause di inefficienza su cui non è possibile intervenire secondo una logica industriale adatta alle sfide del mercato nazionale e internazionale“. Per gentile concessione, “la sede legale del Gruppo Froneri in Italia è e resta a Parma dove è prevista una continuità delle attività amministrative, commerciali e delle funzioni non legate alla produzione. Nessun dipendente inserito in queste funzioni a Parma è coinvolto nel processo di riorganizzazione“.

Insomma, pagano soltanto gli operai l’incapacità di gestire un sito produttivo storico come quello parmigiano. Adesso la parola passa al tavolo sindacale. Intanto nella giornata di oggi si è tenuto un presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento.

I SINDACATI

La decisione di chiudere lo stabilimento di Parma coinciderà con l’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Il sindacato entra quindi a gamba tesa nella vicenda, ricordando che era stato sottoscritto un verbale di incontro a fine luglio in cui l’azienda smentiva categoricamente l’ipotesi di chiusura. Rassicurazione arrivata anche al sindaco Federico Pizzarotti. Sono bastati due mesi per cambiare idea, che porta a pesanti conseguenze per 180 lavoratori fissi e più di 70 stagionali.

E’ la prima volta che nel nostro territorio un’impresa si comporta senza alcun rispetto per le relazioni industriali e attuando comportamenti palesemente disonesti e ingannevoli – si legge in una durissima nota sindacale della triplice di categoria, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil -. I lavoratori presenti alla fine della riunione hanno appoggiato la dichiarazione di stato di agitazione, il blocco degli straordinari e delle flessibilità e hanno dato mandato ai sindacati di intraprendere ogni iniziativa utile ad ottenere l’annullamento della procedura di licenziamento collettivo e un vero confronto a 360 gradi che scongiuri la chiusura per evitare la perdita di così tanti posti di lavoro e l’impoverimento del tessuto industriale di Parma“.

Domani, giovedì, un altro presidio davanti allo stabilimento ex Nestlè con la partecipazione del sindaco Pizzarotti.

Quanto accaduto oggi è un precedente intollerabile per tutto il territorio e la città di Parma – rincara la dose Luca Ferrari, segretario generale Flai Cgil -. Multinazionali come Nestlé, sotto mentite spoglie, falcidiano posti di lavoro in tutta europa e prendono in giro sindacati ed istituzioni. Per noi questa sarà una vertenza di portata provinciale e la lotta non risparmierà nessuna azione, fino a scongiurare ogni ipotesi di chiusura“.

Ironia della sorte, proprio oggi Froneri ha reso noti i risultati del primo semestre 2017, che vede le vendite superare le previsioni e il gruppo che “guadagna quota di mercato nella maggioranza dei suoi mercati chiave”.

IL COMMENTO DELLA DEPUTATA PD PATRIZIA MAESTRI –  “L’intenzione di chiudere lo stabilimento di Parma e di avviare la procedura di licenziamento collettivo espressa oggi dai dirigenti di Froneri alle RSU aziendali è inaccettabile. Pur non potendo essere personalmente presente alla conferenza stampa indetta per domani dalle organizzazioni sindacali, perché impegnata a Roma nei lavori parlamentari, mi rendo fin d’ora disponibile nel compiere ogni sforzo possibile per salvaguardare il patrimonio industriale che la ex Nestlé rappresenta per la nostra città ed, in particolare, per la difesa dell’occupazione e dei lavoratori ai quali esprimo la mia vicinanza e solidarietà”.

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