Parmense, il 2017 è l’anno della mobilità “INsostenibile”

Parmense, il 2017 è l’anno della mobilità “INsostenibile”

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La Settimana Europea della Mobilità si è appena conclusa anche a Parma e il WWF richiama l’attenzione sulle numerose “iniziative” per la mobilità INsostenibile che mai come quest’anno hanno interessato la nostra provincia. C’è solo l’imbarazzo della scelta, ci limitiamo a sottolineare i casi più eclatanti, molti dei quali sarebbero addirittura comici, se non costituissero una tragica minaccia per il futuro del Territorio.
Nella Bassa Parmense viaggiano spediti i cantieri del moncone di Autostrada Pontetaro – Trecasali, un progetto da oltre mezzo miliardo per 12 chilometri, la cui insensatezza è stata recentemente certificata dallo stesso Ministro Delrio. Nel contempo un’ampia fetta di territorio è semiparalizzata dalla chiusura, dovuta a decenni di irresponsabile incuria e mancata manutenzione, dei Ponti sul Po di Casalmaggiore e Ragazzola, per la cui sistemazione non si trovano pochi milioni di euro.
La ferrovia Parma – Piadena festeggia i cinquant’anni dall’annuncio della sua elettrificazione, mai realizzata. Ai lentissimi e inquinantissimi convogli a gasolio, tanti preferiscono una lunga deviazione in macchina.
La Stazione di Vaio Ospedale continua ad essere saltata dalla metà dei treni. Per ovviare al problema, non si è trovato di meglio che finanziare un nuovo stralcio della tangenziale di Fidenza. Altro asfalto, altri appalti, altro suolo devastato.
La nuova Stazione di Parma continua ad allagarsi ad ogni acquazzone, a dispetto delle decine di milioni appena spesi per la faraonica e interminabile riqualificazione.
L’interconnessione con l’Alta Velocità, ad oggi particamente inutilizzata, ha il grave
difetto di essere un’opera già pronta e già pagata con fondi pubblici. Meglio avventarsi su nuovi, ricchi bocconi come la TiBre e la rianimazione del già ampiamente defunto aeroporto.
La fermata di Cascinapiano, nonostante abbia già mietuto vittime, non è ancora stata messa in sicurezza. E non c’è altro da aggiungere.
La gara per il Trasporto pubblico, con appalto da 288 milioni, vede al momento aggiudicazione sospesa e indagini in corso.
Il Piano Urbano Mobilità Sostenibile (Pums) del Comune di Parma, approvato in marzo, non ha nemmeno la modesta ambizione di compensare l’aumento della domanda di trasporto: per il 2025 previsti 1000 spostamenti in automobile in più ogni giorno in una città che potrebbe essere agevolmente percorsa a piedi e in bicicletta.
L’inquinamento da Pm10, dopo la fortunosa parentesi del 2016, torna alla sua triste tradizione. La centralina di Parma Montebello ha già raggiunto il limite di 35 sforamenti da inizio anno, tallonata da Parma Cittadella a quota 34. E i riscaldamenti sono ancora spenti.
Si tratta di argomenti sostanzialmente estranei al dibattito pubblico, completamente ignorati nella recente campagna elettorale, e della cui importanza nessuno sembra rendersi conto. Eppure se vogliamo continuare a muoverci, paradossalmente dovremmo fermarci e riflettere.
Wwf Parma

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