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19-20 Settembre – Il programma del Parma Music Film Festival con dedica al “Gattopardo”

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Il Parma International Music Film Festival dedica un omaggio a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel 60° anniversario della morte, e al suo capolavoro letterario “Il Gattopardo” che ispirò l’omonimo, celebre film di Luchino Visconti.

Domani, martedì 19 settembre, alla Casa della Musica alle 17,30 è in agenda un evento dedicato a ragazzi e docenti: verrà proiettato il documentario/ricerca di Donata Rosi Pirrone dal titolo “Sulle orme del Gattopardo”, con la presentazione dell’autrice. Realizzato in collaborazione con il festival “Fare Leggere Tutti”, l’incontro verrà introdotta da Rosanna Pasi, presidente del festival. Il M° Riccardo J. Moretti concluderà sul tema: “La musica di Nino Rota”.

Alle 20,30 sarà il momento del lungometraggio Strangled per la regia di Árpád Sopsits. Il film è basato su una storia vera. Questo psico-thriller si svolge nell’Ungheria degli anni Sessanta, quando una serie di atroci omicidi scioccarono la piccola cittadina di Martfű. Un killer psicotico continua a macellare giovani donne mentre un uomo innocente viene accusato erroneamente e condannato per crimini che non avrebbe mai potuto commettere. Arriva sulla scena un detective determinato a risolvere il caso, che presto diventa la sua ossessione. Il procuratore lo mette sotto pressione e vuole vedere il criminale appeso alla forca. Nel mondo opprimente, sociale, politico e psicologico, dell’Ungheria socialista, ci si ritrova impigliati nella rete di un intricato complotto che complica il dramma.

La terza giornata del Festival, mercoledì 20 settembre, è invece dedicata ai cortometraggi.

Si parte alle 17 con “Cinecittà on Wheels” di Inti Carboni con musiche di Daniele Luppi, un viaggio sullo skateboard attraverso i viali e le location degli studi cinematografici di Cinecittà. Seguono alle 17.10 il portoghese “In Motion” di Anabela Costa, musica di Michel Titin-Schnaider, un saggio sulla poetica della rappresentazione del movimento, delle sue forme e dei suoi colori. Un progetto sperimentale di video Art che punta all’innovazione tecnologica ma anche alla creazione della rappresentazione dell’emozione del movimento nella rappresentazione cinematografica del cinema animato. Alle 17.20 “Swimming in the desert” di Alvaro Ron, musiche di Arturo Cardelus e Gayle Levant, che parla della siccità nel deserto della California.

Alle 17.40 “Le scale” di Adriano Ricci, musica di Valerio Smordoni. Un anno dopo la morte di sua moglie, Roberto deve gestire un figlio turbato e la misteriosa apparizione della donna che amava, ma perché è riapparsa? Alle 18 il turco “2 BY 2 – Una linea sottile tra odio e amore” di Mark Playne, musica di Cato Hoeben. Due pastori – uomini divisi per odio e storia – improvvisamente scoprono che hanno la possibilità di essere gli ultimi due sopravvissuti di una imminente catastrofe mondiale. La loro sopravvivenza dipenderà da un “travestimento” curioso… Mark Playne riesce a raccontare con straordinaria leggerezza ed ironia una tematica per nulla superficiale. Alle 18.15 “Emago” di Giulia Selvaggini, musica di Michele Villetti, un concerto nato dalla necessità di ascoltare la Terra ed i suoi segnali. Attraverso la tecnologia utilizzata per la ricerca del territorio, è possibile trasformare i dati geofisici in note musicali. Alle 18.25 “Il compleanno di Alice” di Maria Grazia Cucinotta, che tratta il tema del bullismo. Alice subisce continue angherie da parte dei bulli della sua scuola. La madre e il padre non la ascoltano perché presi da altro, e nessuno sembra cogliere i suoi segnali di allarme e malessere.

Alle 18,40, dopo le proiezioni dei cortometraggi ci saranno due lungometraggi italiani: “Lino e Primo” per la regia di Emilio Tremolada, il racconto della musica e dei balli tradizionali dell’Appennino. Le musiche sono state registrate dal vivo durante le feste nei borghi, eseguite dai Suonatori della Valle del Savena, oltre a vecchie registrazioni di anziani suonatori. Alle 21 “Il Vincente”, opera prima dell’attore parmigiano Luca Magri – presente alla proiezione – uno spaccato generazionale sulla dipendenza da gioco d’azzardo.

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