Baule di Verdi, Piacenza all’attacco: “Parma ci ha scippato i documenti”

Baule di Verdi, Piacenza all’attacco: “Parma ci ha scippato i documenti”

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Continuano a Piacenza le iniziative per “ripendersi” i documenti verdiani. Dopo l’interpellanza parlamentare del senatore Carlo Giovanardi, continuano a Piacenza le iniziative per riportare al di là dell’Arda, il baule contenente 17 preziose cartelle con abbozzi musicali, appunti e lettere di Giuseppe Verdi, che il Ministero per i Beni Culturali ha trasferito dalla Villa in cui il Maestro visse a Sant’Agata nel comune di Villanova d’Arda all’Archivio di Stato di Parma.

Il gruppo consiliare dei Liberali Piacentini ha sollecitato anche l’amministrazione comunale di Piacenza, invitandola ad intervenire contro quello che è considerato un vero e proprio scippo al territorio piacentino. Dopo questa iniziativa nei giorni scorsi l’assessore alla cultura del Comune di Piacenza, Massimo Polledri, ha incontrato a palazzo Farnese il nipote del Maestro, Angiolo Carrara Verdi, accompagnato dal consigliere comunale Antonio Levoni e da Antonino Coppolino.

Quello perpetrato da Parma – sottolinea l’assessore Polledriè un vero e proprio “sacco” ai danni di Piacenza e del suo patrimonio storico, artistico e culturale. In particolare, non si comprende come, essendo gli Archivi di Stato ordinati per competenza territoriale sulla base dei confini amministrativi delle province, tale materiale sia stato inviato all’Archivio di stato di Parma anziché a quello di Piacenza. E del resto, i tempi per lo studio, la catalogazione e la digitalizzazione del materiale mi sembrano abbondantemente superati”. Aggiunge Polledri: “Come assessore sollecito quindi la restituzione del patrimonio documentario contenuto nel baule di Giuseppe Verdi alla proprietà, affinché sia poi la medesima ad autorizzarne il riordino e la pubblicazione, anche in forma digitale. In virtù dello stretto rapporto che lega Giuseppe Verdi alla terra piacentina, penso sia doveroso candidare ad assumere tale ruolo l’archivio di Stato di Piacenza. Quale seconda e ulteriore sede di deposito ed espositiva, propongo la biblioteca Passerini Landi, che dispone di un intero ambiente dedicato al Maestro, prima tappa del percorso verdiano intitolato “Piacenza terra di Verdi”, nel quale sono conservati ed esposti in via permanente manoscritti, lettere e fotografie che raccontano le relazioni quotidiane di Giuseppe Verdi con i familiari, gli amici e i collaboratori”.

Angiolo Carrara Verdi ha evidenziato che “il baule, le lettere e i documenti trasferiti a Parma fanno parte di un unicum inscindibile, insieme a Villa Verdi e a tutto ciò che contiene. Preoccupano il silenzio e la vaghezza sui termini di restituzione del patrimonio sottratto. Un’eredità culturale e spirituale che rappresenta l’anima di Giuseppe Verdi, e che deve rimanere a Piacenza”. Antonio Levoni ricorda che “Giuseppe Verdi è stato consigliere provinciale di Piacenza e per diverse generazioni i suoi familiari hanno vissuto in territorio piacentino” e sottolinea che “non possiamo quindi accettare che importanti opere del Maestro siano sottratte alla nostra comunità, né da Parma né da nessuno”.

Sal.pi. 

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