Primo trimestre: l’industria trascina il Parmense, +7,1% l’export totale

Primo trimestre: l’industria trascina il Parmense, +7,1% l’export totale

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Nel Parmense l’industria continua a trainare l’economia, con produzione (+2,4%), fatturato (+3,6%) e ordini in crescita (+1,8%), oltre a una buona performance sul fronte dell’export. Segno negativo soltanto per il comparto del tessile ed abbigliamento. Meno brillanti, ancora, i dati relativi all’artigianato, al manifatturiero e al commercio. Questa la fotografia scattata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Parma al termine del primo trimestre 2017.

INDUSTRIA – Nel primo trimestre dell’anno l’aumento tendenziale del fatturato è stato del +3,6% (+2,1 nel trimestre precedente), a conferma del ritmo costante di crescita. Il maggior incremento si registra nelle industrie meccaniche, elettriche, mezzi di trasporto e nelle industrie alimentari e delle bevande (+4,5% per entrambe), nelle industrie della metallurgia e prodotti in metallo (+3,4%) e in quelle del legno e del mobile (+3%). L’unico settore in flessione è quello del tessile e abbigliamento (-1,3%). Rispetto alle dimensioni, è decisamente positivo il dato delle medie imprese (+ 6,2%); le piccole registrano a loro volta un aumento del fatturato del +2,5% mentre le imprese minori (da 1 a 9 dipendenti) subiscono un calo del -0,4%, come nel trimestre precedente.

Le esportazioni aumentano in maniera significativa: +5,2%, ben oltre la media dell’Emilia Romagna che è stata pari al +3,5%. I dati migliori sono quelli delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+8,3%), delle altre industrie manifatturiere (+5,6%), della industrie della metallurgia e prodotti di metallo (+3,4%) e delle industrie alimentari e delle bevande (+3,3%). Nelle imprese da 10 a 49 dipendenti l’incremento del fatturato estero è del +6,5%; nelle piccole e piccolissime aumenta invece +2,9%.

La produzione dell’industria in senso stretto è aumentata del +2,4%, dato identico a quello regionale (+2,4%). I settori che hanno registrato le migliori perfomance sono quelli delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,2%), delle industrie alimentari e delle bevande e quelle del legno e del mobile (entrambe a +2,8%). L’andamento tendenziale, per dimensione, mette in luce una crescita della produzione nella media e piccola impresa, ed una flessione nelle imprese minori, situazione simile a quella del fatturato.

Nel primo trimestre dell’anno l’incremento degli ordinativi è stato del +1,8% (meno della media dell’Emilia Romagna che è del +2,5%). Le performance migliori sono quelle delle industrie degli alimenti e bevande (+2,8%), del legno e mobili (+2,4%), delle altre industrie manifatturiere (+2,3%) e delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+2,2%). Come nel fatturato, l’unico settore che subisce un calo negli ordinativi è quello tessile e dell’abbigliamento (-2,5%). Per quanto riguarda l’estero, gli ordini sono aumentati tendenzialmente del +2,7% (era il +0,5 il trimestre precedente) contro il 2,3% regionale. Le industrie degli alimenti e bevande mostrano il valore più alto, col +4,1%, mentre gli altri settori spaziano da un +2,8% della metallurgia e prodotti in metallo al +2,1% delle altre industrie manifatturiere. In questo caso la flessione avviene solo nel settore del legno e mobile (-2,7%).

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO – Produzione e fatturato dell’artigianato manifatturiero hanno registrato ancora una volta valori più deboli rispetto a quelli realizzati dalla totalità delle imprese manifatturiere. Solo gli ordinativi esteri portano il segno più (+0,6 per cento). I valori tendenziali dell’Emilia Romagna, invece, sono tutti positivi.

Nel primo trimestre dell’anno le vendite sono diminuite del -0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la media dell’Emilia-Romagna è positiva al +1,7%. Le esportazioni hanno registrato un aumento del +0,8%, mentre in Regione è stato del +1,7 per cento. La produzione ha risentito dell’andamento del fatturato ed è stazionaria, mentre a livello regionale è aumentata del +1,8%. La situazione degli ordini totali fornisce un dato negativo (-2,4%), ma gli ordini dall’estero sono aumentati del +0,6%. In Emilia-Romagna gli ordini sono aumentati del +1,7% (+1,3 gli ordini dall’estero).

COSTRUZIONI – Nel primo trimestre del 2017 l’andamento tendenziale delle vendite nel settore delle costruzioni è in lieve discesa, con un calo del volume d’affari del -0,6%. In Emilia-Romagna il dato è peggiore, -1,1%.

COMMERCIO AL DETTAGLIO – Nel primo trimestre del 2017 le vendite al dettaglio sono calate del -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. L’unico settore che mostra un segno positivo è quello dei prodotti alimentari (+1,5%) mentre tutti gli altri ribadiscono valori negativi, con una particolare criticità nei prodotti di abbigliamento ed accessori (-4%) e nei prodotti non alimentari. Anche in Emilia-Romagna le vendite al dettaglio sono calate del -0,7%. Quanto alle classi dimensionali, vi è un calo in tutte eccetto in quelle con 20 dipendenti ed oltre.

LE ESPORTAZIONI NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO – Nei primi tre mesi dell’anno il valore tendenziale delle esportazioni parmensi è aumentato, secondo i dati Istat, del 7,1% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. La serie storica dal 2008 ad oggi mostra come il valore complessivo delle esportazioni dei primi tre mesi del 2017 sia maggiore del 33,4% rispetto a quello del 2008 (tasso più alto prima della crisi internazionale).

In valore assoluto la provincia di Parma, nei primi tre mesi dell’anno 2017, ha esportato merci per oltre 1.596 milioni di euro, in gran parte provenienti dai settori dei “macchinari ed apparecchiature” (26,4%), dei “prodotti alimentari” (23,5%), dei “prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici” (12,7%), dei “prodotti chimici” (6,7%), degli “altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi” (5,5%), dei “prodotti in metallo” (3,4%), di “articoli in gomma e materie plastiche” (3,2%).

Prendendo in esame i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, ci sono stati aumenti importanti per i “prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature” (+29,7 per cento), che incidono per il 3,4 per cento nell’export locale, per gli “articoli in gomma e materie plastiche” (+10,7 per cento), per i “macchinari ed apparecchiature” (+10,3 per cento), per gli “altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi” (+9,0 per cento), per i “prodotti chimici” (+7,6 per cento), i “prodotti farmaceutici” (+6,6 per cento) e i “prodotti alimentari” (+3,0 per cento). Questi ultimi pesano per il 23,5% sul totale dell’export parmense.
In calo invece le esportazioni nei settori dei “prodotti in metallo escluso macchinari ed attrezzature” (-9,1 per cento), in quello dei prodotti agricoli, animali e della caccia (-4,7 per cento) e degli articoli di abbigliamento e in pelle (-1,4 per cento).

I destinatari dell’export parmense rimangono in massima parte i Paesi dell’Europa e, a seguire, quelli di Asia, America e, in misura minore, di Africa (con un aumento però del +20,4%) ed Oceania (in crescita del +22,6 per cento). L’export verso l’Europa, che rappresenta il 68,4% del totale delle esportazioni dei primi tre mesi dell’anno, aumenta del +5,7%. Verso l’Asia del +7,9% e l’America del +7,6%.

L’export verso i Paesi UE aumenta del +6,9% e verso la Russia del +10,6%. Da sottolineare che il 60,9 per cento delle esportazioni provinciali del periodo da gennaio a marzo ha avuto come mercato di sbocco i paesi dell’UE. Per quanto riguarda i principali partner europei, hanno segnato un’ottima performance le esportazioni verso la Spagna (+10,7%), buone quelle verso il Regno Unito (+7,5%), la Germania (+3,6%), e la Francia (+2,8%).

Per quanto attiene i Paesi degli altri continenti le migliori prestazioni si hanno nelle esportazioni verso la Cina, con un netto +88,9%, l’Africa Settentrionale (+39,7%), il Canada (+30,9%) e l’America Centro-Meridionale (+21,6%). In lieve flessione gli Stati Uniti (-1,1%) mentre scendono marcatamente le esportazioni verso il Giappone (-34,9%) e l’India (-28,6%).

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