Zebre nel caos: al raduno i giocatori trovano solo il sindacato

Zebre nel caos: al raduno i giocatori trovano solo il sindacato

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Staff tecnico senza contratto, giocatori con contratti che forse valgono meno della carta sulla quale sono scritti, nessuna società ad accoglierli nel giorno fissato per il raduno precampionato alla Cittadella del Rugby di Moletolo. Tutti latitanti, tranne loro. I giocatori delle Zebre Rugby. Professionisti della palla ovale abbandonati a se stessi, senza neppure una copertura assicurativa certa. Tanto che oggi nessuno ha iniziato la preparazione e non ci sono stati neppure i test fisici.

Con tutto il rispetto, non siamo il Cecina“, aveva profetizzato un furibondo coach Gianluca Guidi contestando a inizio stagione la gestione approssimativa della società del presidente Pagliarini. Ma sotto la gestione Falavigna va anche peggio: non solo nessuno mette soldi – nei conti mancherebbe circa un milione di euro – ma non ci mettono neppure la faccia.

Le Zebre, in sostanza, non ci sono più. La società privata che con soli 300 mila euro gestisce la squadra, non è in grado di andare avanti, quella tutta federale annunciata dalla Fir deve ancora nascere e probabilmente verrà deliberata nel consiglio federale di venerdì e dovrebbe essere affidata, in qualità di Ad, ad Andrea Dalle Donne, già a capo della Mille Miglia. Nel frattempo, il vuoto.

Così come in una qualsiasi fabbrica alle porte del fallimento, oggi a Moletolo i giocatori si sono ritrovati per una lunga riunione sindacale con il vertice del Gira, Matteo Barboni, è Stefano Di Salvatore, avvocato dell’Air, per cercare di capire cosa fare in una situazione a dir poco paradossale. Sembra che i contratti possano essere risolti in automatico e riscritti con la newco di marca Fir.

E a proposito di Federazione, mercoledì dovrebbe arrivare a Parma il presidente Alfredo Gavazzi per un faccia a faccia con i giocatori. Lo stesso Gavazzi che nel dicembre scorso si era impegnato a garantire il pagamento degli stipendi e che ora deve impegnarsi a dare un futuro alla franchigia celtica di base a Parma. Almeno per quest’anno.

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