Senza direttivo dopo Pasimafi, paralizzato il Collegio infermieri di Parma

Senza direttivo dopo Pasimafi, paralizzato il Collegio infermieri di Parma

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A distanza di alcuni mesi dall’operazione Pasimafi che ha sollevato il coperchio sul pentolone di certa sanità parmigiana, resta nel caos il Collegio provinciale degli infermieri. L’Ipasvi Parma è infatti impantanato nelle sabbie mobili dopo le dimissioni in massa del consiglio direttivo per sfiducia nei confronti del presidente Matteo Manici, l’unico ancora al suo posto. Senza direttivo il Collegio non può operare a pieno e in particolare non può procedere all’iscrizione dei nuovi infermieri. Con la conseguenza che questi ultimi non possono partecipare ai concorsi, né operare.

L’infermiere che operava nella seconda Anestesia e rianimazione del Maggiore – quella guidata dal professor Guido Fanelli, passato in poco tempo da osannato re della terapia del dolore a reietto principale indagato dell’inchiesta Pasimafi – è stato coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di peculato. Lui si è sempre detto innocente, ma la Procura lo accusa di aver preparato una serie di farmaci dell’ospedale per consegnarli a Fanelli.

Proprio per questo il direttivo aveva chiesto il “passo indietro” di Manici e, non ottenendolo, lo ha fatto decadere con le dimissioni in massa (leggi). Ma il presidente rimane al suo posto fino alle nuove elezioni. Con un Collegio che nel frattempo non può procedere a pieno regime.

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