Aula per la preghiera islamica, Rainieri accusa l’Università di Parma

Aula per la preghiera islamica, Rainieri accusa l’Università di Parma

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La sala di preghiera per i soli studenti islamici all’Università di Parma sembra una vera e propria forzatura. L’ennesimo atto, probabilmente non del tutto legittimo, come sempre a matrice buonista PD, in cui si cerca di venire incontro a tutti i costi alle esigenze dei musulmani con buona pace dei principi di laicità e di uguaglianza che dovrebbero regnare all’università”. Così il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, è tornato ad esprimere la sua contrarietà all’iniziativa presa dall’Università di Parma di dedicare uno spazio interno dell’ateneo alla preghiera degli studenti di fede musulmana.

Sulla vicenda ho presentato un’interrogazione in Regione – ha ricordato Rainieri – in cui faccio notare che altri atenei hanno adottato la soluzione di istituire le “aule del silenzio”, spazi dedicati al raccoglimento personale dei soggetti di disparate confessioni religiose anche se non riconosciute per legge dallo Stato. Con l’Islam vi è infatti anche un problema di rapporti con lo Stato perché non c’è una legge che regola i rapporti con tale confessione religiosa come è previsto dall’articolo 8 della Costituzione e avviene invece per tante altre religioni. Vorrei proprio sapere dalla Giunta regionale se un’istituzione pubblica non viola il principio di laicità e il diritto di uguaglianza nel fare una concessione a credenti di una religione peraltro nemmeno riconosciuta e non a quelli di altre“.

Secondo l’ordinamento giuridico italiano – conclude Fabio Rainieri – la possibilità di concessione di luoghi di culto all’interno di edifici pubblici è per lo più rilasciata ai cosiddetti “istituti totalizzanti”, ovvero quelle strutture in cui è ridotta la libertà di mobilità e con essa la possibilità di usufruire di assistenza spirituale, come ad esempio ospedali e carceri. Tra queste, però, non rientrano le università. Inoltre vi è anche il problema della propaganda estremista islamica che non è cosa nuova nelle università italiane visto che a Lecce in ambienti universitari islamici è stato propagandato apertamente l’auspicio dello sterminio sionista. Per questo ho anche chiesto alla Giunta regionale se e quali misure l’Università degli Studi di Parma ha adottato per contrastare la diffusione dell’estremismo islamico e soprattutto come saranno garantiti i controlli che le idee estremiste non siano propagandate nella sala di preghiera per i fedeli musulmani”.

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