Così Parma Alimentare prenderà gli americani per la gola

Così Parma Alimentare prenderà gli americani per la gola

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Per tre giorni, dal 25 al 27 giugno, il sistema alimentare parmense sarà grande protagonista a New York, sotto la regia di Parma Alimentare, con il sostegno del Comune di Parma, nel quadro del Protocollo d’intesa recentemente siglato per la promozione del sistema agroalimentare di Parma. L’obiettivo della mission nella città della Grande Mela è duplice: ampliare la rete di business delle aziende alimentari della Food Valley in Nord America – New York rappresenta il più proficuo canale di accesso a quest’area geografica – e promuovere il brand Parma, puntando sul binomio eccellenze alimentari/territorio.

Dal 25 al 27 giugno, come ogni anno, New York ospiterà il Summer Fancy Food Show, tra gli eventi food b2b più importanti d’America. Il legame tra Parma e la manifestazione è da sempre solido: lo testimonia il fatto che lo scorso 8 maggio, Phil Kafarakis, presidente della Specialty Food Association (l’ente che organizza il Summer Fancy Food Show), insieme con altri delegati, sia stato in visita nella città ducale, accolto da Fiere di Parma e Parma Alimentare. Il Summer Fancy Food Show è capace di richiamare oltre 25.000 visitatori professionali, in rappresentanza dei settori della Grande Distribuzione, della ristorazione professionale e dell’industria alimentare. Oltre 50 i Paesi rappresentati. A New York Parma Alimentare organizza una collettiva che vede la partecipazione di quattro importanti realtà del territorio: Agugiaro & Figna, Azienda Agricola Coppini Arte Olearia, Fratelli Galloni e Zarotti.

Oltre che in fiera, Parma sarà protagonista anche al Summer Foodie’s Cocktail Gala, in programma lunedì 26 giugno, presso l’Hotel Americano: nella modaiola Chelsea, questa location, con il suo rooftop La Piscine, che offre una magnifica vista sulla Grande Mela, rappresenta un “must” per VIP newyorchesi. Il Summer Cocktail Gala, organizzato da Parma Alimentare con il sostegno del Comune di Parma, offrirà a 100 selezionati ospiti americani – da rappresentanti delle istituzioni a buyer e businessmen, passando per giornalisti e influencer – la possibilità di gustare il meglio della produzione alimentare made-in-Parma. L’evento vedrà la partecipazione di Agugiaro & Figna, Azienda Agricola Coppini Arte Olearia e Fratelli Galloni, che hanno già una presenza consolidata negli States e che – sfruttando la concomitanza con il Summer Fancy Food Show – avranno l’opportunità di portare all’Hotel Americano i propri best client americani, per far vivere loro un’esperienza leisure. Queste realtà saranno affiancate dal Consorzio Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, da Barilla e da Cantine Ceci. Con un richiamo alla grande tradizione musicale parmense, la serata sarà allietata da Ariadne, che proporrà in chiave moderna, di deejay-set, la sua conoscenza operistica.

Il 26 e 27 giugno, inoltre, i due Barilla Restaurant a New York ospiteranno la seconda edizione di “Taste of Parma in NYC”: a fronte dell’acquisto di una entrée, ai foodie americani sarà offerto l’assaggio di tesori enogastronomici parmensi come Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP (offerti dai rispettivi Consorzi di Tutela), olio extravergine d’oliva e conserve ittiche, “firmati” rispettivamente Azienda Agricola Coppini Arte Olearia e Delicius Rizzoli.

«Gli Usa rappresentano il primo mercato extra UE, e il terzo in assoluto dopo Francia e Germania, per l’export agroalimentare parmense – spiega Cesare Azzali, amministratore unico di Parma Alimentare . Se si considera il decennio 2006-2016, le esportazioni Oltreoceano dei prodotti alimentari made-in-Parma sono quasi triplicate a valore. Nel 2016 abbiamo fatto registrare un incremento del 6,5% rispetto al 2015, che a sua volta era stato un anno molto positivo, con un +25% rispetto al 2014. Negli ultimi 12 mesi hanno fatto segnare buone performance i settori tradizionalmente forti delle conserve animali (+17,6%) e lattiero caseario (+5,9%). Sensibile anche la crescita delle bevande (+83,7%) e degli oli e dei grassi vegetali e animali (+48,7%)».

«I due prodotti simbolo rimangono le DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, che, insieme, incidono per circa l’80% delle esportazioni alimentari parmensi – continua Cesare Azzali – Parliamo di due campioni del BBF italiano. Questo acronimo sta per Beni Belli e Ben Fatti: indica anche i prodotti alimentari che riassumono in sé qualità d’eccellenza delle materie prime e un saper fare ricercato e affinato nel corso del tempo. Secondo l’edizione 2017 dello studio ‘Esportare la Dolce Vita’ di Confindustria e Prometeia, gli Usa sono oggi uno dei mercati principali per il BBF Italiano: questo spiega la forza Oltreoceano di Parma, con il suo patrimonio inimitabile di tesori DOP e IGP».

A coordinare le attività di Parma Alimentare a New York dal 25 al 27 giugno sarà l’Executive Manager Alessandra Foppiano: «Con la conquista del titolo di Città Creativa UNESCO della Gastronomia, il brand Parma ha migliorato la sua reputazione in tutto il mondo. Dobbiamo essere efficaci a capitalizzare questo valore: di qui la decisione di investire negli Stati Uniti. Un mercato strategico per l’elevata capacità di acquisto dei consumatori, dove – per l’incidenza del fenomeno dell’Italian Sounding – è importante fare cultura sulle eccellenze agroalimentare parmensi, sensibilizzando operatori e clienti finali verso l’autentica produzione made-in-Parma. Rispetto alla classica e semplice partecipazione al Summer Fancy Food Show, quest’anno abbiamo deciso di diversificare la nostra presenza a New York: la logica è quella di dialogare con target differenti ma ugualmente importanti, come gli operatori professionali nel caso della fiera, influencer e stampa nel caso del Summer Foodie’s Cocktail Gala, e i foodie nel caso dei tasting di prodotto organizzati presso i Barilla Restaurant. La tre giorni parmense a New York mi sembra inoltre un modello interessante di cooperazione tra Istituzioni e mondo imprenditoriale: una formula già sperimentata in occasione di EXPO Milano 2015 e qui proposta in forma evoluta».

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