Fiamme Gialle sequestrano 150 mila euro di cibo scaduto, era destinato alle...

Fiamme Gialle sequestrano 150 mila euro di cibo scaduto, era destinato alle tavole del Centro- Nord

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Un’operazione denominata “Bad food”. Più che cattivo, il cibo questa volta è risultato essere illegale.  Protagonista della vicenda una società di diritto svizzera, riconducibile ad un cittadino parmigiano.

Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle di Fidenza, nel corso delle operazioni di controllo economico sul territorio, hanno individuato un deposito sospetto, non dichiarato,  presso il comune di Fontevivo. I finanzieri, con i tecnici Ausl di Fidenza hanno perquisito i locali e hanno trovato 4 tonnellate di vegetali disidratati (tra i quali cipolle, spinaci, carote, funghi, sedano e melanzane).

I prodotti erano palesemente scaduti e tenuti in pessime condizioni, alcune partite erano addirittura infestate da vermi e parassiti. Altre 11 tonnellate rinvenute nello stesso deposito sono state sequestrate perchè non avevano le etichette previste dal regolamento igienico-sanitario in tema di tracciabilità.

La merce, proveniente da Cina, Polonia ed India era destinata ad industrie alimentari del Centro e Nord Italia. Data la pericolosità di questi prodotti, la Finanza ha sequestrato tutto ed ha denunciato il rappresentante legale dell’azienda, per i reati di “frode nell’ esercizio del commercio” e per ulteriori violazioni penali in materia di igiene dei prodotti alimentari.
Nel corso di altre perquisizioni , eseguite presso ulteriori aziende coinvolte, con sedi a Cesena, Pisogne (BS), Pavia, Bra (CN), Silandro (BZ), Castelfranco Veneto (TV), Verona e Belluno, è avvento il sequestro di altre 6 tonnellate di prodotti agricoli rischiosi per la salute dei consumatori.

Sono 21 le tonnellate di prodotti alimentari sequestrate in totale per un valore complessivo di oltre 150 mila euro. Le indagini riguarderanno anche il profilo fiscale dell’azienda in questione per stabilire se si tratti di una società cosiddetta “estrovestita”, cioè con la sede opportunamente collocata all’estero con lo scopo di pagare meno tasse. Il rischio per il responsabile legale è alto : fino a due anni di reclusione per il reato di frode e l’arresto da tre mesi ad un anno per il commercio di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione, oltre a sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 18 mila euro.

1 COMMENTO

  1. Io sono preoccupato perché dalle notizie riportate si tratta di un’enorme quantità di alimenti non solo irregolari perché scaduti o carenti o privi di etichettature ma anche già alterati e che nonostante questo erano destinati alla trasformazione in varie industrie del Centro Nord. L’impressione è che per fare accumulare tante merci pericolose che danneggiano le produzioni agroalimentari italiane ed emiliane oltre che creare seri pericoli per la salute, non sia funzionato qualcosa nei controlli passati. È comunque molto positiva l’azione delle forze dell’ordine con la collaborazione dei tecnici dell’AUSL di Parma che ha portato al sequestro e per questo ringrazio sentitamente tutti quelli che vi hanno partecipato. Al di là di questa vicenda ho voluto anche chiedere alla Giunta regionale quali attività di controllo rispetto alla salubrità ed alla regolarità dei prodotti alimentari provenienti dall’estero attua o comunque sostiene, se ha riscontrato in esse dei punti deboli o comunque migliorabili e come intende migliorarle.

    Fabio Rainieri
    Consigliere regionale Lega Nord

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