Carcere di Parma: computer nuovi per la redazione di Ristretti Orizzonti

Carcere di Parma: computer nuovi per la redazione di Ristretti Orizzonti

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Sei computer nuovi per la redazione di Ristretti Orizzonti attiva nell’Area Alta Sicurezza del carcere di Parma. A consegnare il dono, Graziano Vallisneri, presidente del Consiglio centrale di Parma della San Vincenzo de Paoli, e Mauro Burani, vicepresidente della San Vincenzo. Ristretti Orizzonti opera dal settembre del 2016 con un gruppo di persone detenute dell’Alta Sicurezza, sotto la direzione di Ornella Favero e con il coordinamento di Carla Chiappini.

Con questa donazione si sono voluti ricordare due volontari molto attivi che purtroppo non ci sono più: il vincenziano Giorgio Bertoni e Luigi Menozzi, tra l’altro compagno di scuola dello stesso presidente Valisneri.

I volontari nella redazione di Ristretti Orizzonti. In alto la targa scoperta per l’occasione

Nell’occasione è stata scoperta e benedetta dal cappellano padre Giovanni Mascarucci una targa posta nella stanza della redazione. Alla cerimonia hanno preso parte Maria Grazia Fornaciari Menozzi, Marianna Menozzi (figlia di Luigi), Angela Furlotti Bertoni e Rocco Cristalli (nipote di Giorgio Bertoni), Mauretta Ghirardi dell’associazione “Per ricominciare”, Gildo Nardon per Rete carcere. Per l’istituto erano invece presenti la responsabile dell’Area Trattamentale Annaclara Marchesini, l’ispettore Giuseppe Ciuffreda e tutte le educatrici.

Una giornata così non poteva, in una redazione giornalistica, finire senza una riflessione scritta. E ci ha pensato uno dei redattori di Ristretti Orizzonti, Antonio Di Girgenti.

“È andata così, come era nostro desiderio. Una targa ricordo, la donazione di sei computers, un rinfresco e la presenza di tutti coloro che in vita avevano conosciuto Giorgio Bertoni e Luigi Menozzi, li avevano amati e accompagnati fino agli ultimi istanti della loro vita – scrive Di Girgenti -. Oggi, mercoledì 31 maggio, erano tutti qui commossi ma felici a testimoniare valori quali pace, responsabilità e dignità. Ideali forti che le famiglie di Giorgio e Luigi hanno chiesto fossero impressi nella targa che Padre Giovanni ha benedetto con una breve cerimonia.

Da credenti ci piace immaginare Giorgio e Luigi mentre ci guardano da lassù. Ci piace immaginarli felici nel sapere che le loro compagne di una vita erano qui, in una stanza del carcere, a portare calore e solidarietà; sentimenti di reciprocità che mai hanno abbandonato questo luogo.

Ci sentiamo vicini a queste donne, a questi amici generosi, per affetto, perché riconosciamo in loro una serie di affinità; prima fra tutte la semplicità fiera e decorosa che li ha sempre caratterizzati.

Il loro ricordo ci ha scaldato il cuore e la vicinanza dei loro parenti, dei loro amici, ci ha commosso e abbracciato, tanto più adesso che abbiamo ben presente le loro dolorose esperienze, conosciamo la forza dei loro legami familiari e sappiamo quanto è grande il rispetto per il dolore altrui.

Con queste poche righe vogliamo ringraziarli tutti. Speriamo che incontri futuri non debbano limitarsi solo a casi del genere e che, anzi possano svilupparsi situazioni tali da consentire un migliore approccio con la società esterna, con i volontari di questa accogliente città, per far crescere l’idea di cittadinanza. Il nostro impegno sarà costante; noi crediamo nella forza delle nostre convinzioni, crediamo in un futuro di momenti speciali e istanti sereni da passare, magari, con le nostre famiglie. Crediamo ancora possibile, nonostante tutto, nonostante questa maledetta galera, il ritorno alla libertà (temporaneo ma pur sempre occasione incredibile) con i suoi aspetti bellissimi e con le difficoltà che tanti anni di lontananza incredibilmente determinano.

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