EmiliAmbiente, chiuso il 2016 con 2,5 milioni di utile

EmiliAmbiente, chiuso il 2016 con 2,5 milioni di utile

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EmiliAmbiente SpA chiude il bilancio 2016 con un utile di 2.516.717 euro, dopo aver realizzato investimenti per 3.585.229 euro. Numeri importanti nonostante i 1513 interventi alla rete idrica, 311 al sistema fognario e 204 ai depuratori gestiti realizzati negli 11 Comuni della Bassa serviti dalla società al 100% in mano pubblica, i cui soci hanno appena approvato il bilancio consuntivo.

L’utile raggiunto – destinato ad essere interamente reinvestito in opere di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete – è frutto anche degli adeguamenti tariffari sanciti nell’ultimo biennio dalle autorità di settore, a partire dall’introduzione, avvenuta nel 2015 da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico del nuovo Metodo Tariffario. Nel 2016 l’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per il Servizio Idrico e i Rifiuti ha inoltre approvato i moltiplicatori tariffari 2016-2017-2018, nonché il piano economico finanziario attualmente in vigore e il programma degli interventi 2016-2019, fissando il coefficiente di incremento tariffario “teta” per il bacino servito dall’azienda a +5,5% annuo.

I risultati di bilancio 2016 hanno inoltre permesso a EmiliAmbiente Spa una riduzione dell’indebitamento. L’ultimo finanziamento bancario acceso dalla SpA – che dal 2008 ha ottenuto circa 32 milioni di euro – risale infatti al dicembre 2015,  mentre per al restante fabbisogno finanziario si fa fronte con fonti proprie, ovvero con il cash
flow. Il rientro del debito contratto nei confronti delle banche avverrà quindi, come previsto, entro la scadenza dell’affidamento del servizio, cioè il 31 dicembre 2024, mentre si chiuderà entro il 2039 il debito per l’acquisto della sede aziendale di Fidenza (di proprietà di Ascaa) avvenuto a dicembre 2015.

Ma non è tutto rose e fiori il 2016 per l’azienda. L’ombra gara d’appalto per la manutenzione delle reti acquedottistiche da 8,5 milioni sulla quale stanno indagando Carabinieri e Procura di Parma ha lasciato il segno. E non solo per l’arresto del direttore generale Dino Pietralunga nell’ambito dell’operazione “Rischiatutto”, con l’accusa di aver tentato di favorire un consorzio di imprese sostituendo la busta dell’offerta economica.

“Riponiamo grande fiducia nella magistratura e siamo i primi a chiedere la massima chiarezza – afferma a questo proposito Giuseppe Cerri, presidente di EmiliAmbiente e già sindaco di Fidenza -. Il bilancio approvato dai soci è il ritratto di una società forte da ogni punto di vista: economico, finanziario, patrimoniale. Una realtà interamente pubblica, vicina al territorio – con i suoi sportelli, uno per ogni Comune servito – rispettosa del piano investimenti assegnatole da Atersir e sempre meno vincolata dall’utilizzo di finanziamenti bancari. Un patrimonio prezioso, da tutelare e promuovere con ogni mezzo”.

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