Si terrà sabato 20 maggio alle 16 al Centro studi movimenti di Via Saragat 33/a la presentazione dell’archivio di Antonietta Bernardoni (1919 – 2008) con atti e documenti della sua battaglia scientifica e culturale.
Negli anni Settanta del Novecento, la medico-terapeuta modenese Antonietta Bernardoni elaborò e sperimentò soluzioni alternative al trattamento delle malattie mentali rispetto alla psichiatria tradizionale. Rifiutando l’approccio psichiatrico alla cosiddetta malattia mentale, la dott.ssa Bernardoni decise di affrontare la situazione di sofferenza nella quale erano immerse le persone che le si rivolgevano anche con la creazione di gruppi di aiuto: una pratica poi definita Attività Terapeutica Popolare. Alla morte della dott.ssa Bernardoni, i suoi amici e collaboratori non vollero disperdere il corposo patrimonio documentario e bibliografico raccolto nel corso di una vita di studio e lavoro e lo conservarono nelle loro case in attesa di una collocazione più adeguata, individuata poi qualche anno fa nel Centro studi movimenti. La presentazione di queste carte è oggi l’occasione per conoscere approcci e punti di vista sul tema della salute mentale diversi da quelli dominanti e per continuare la discussione su questioni che, a quarant’anni dalla legge che sancì la chiusura dei manicomi, rimangono determinanti per decifrare la società contemporanea, le relazioni interpersonali e la paura dell’altro.
Introduce e modera l’incontro Ilaria La Fata, ricercatrice, Centro studi movimenti Parma, mentre intervengono Valentina Bocchi, archivista, Centro studi movimenti Parma, Fabrizio Manattini, docente di sociologia dell’Università di Urbino, Paolo
Ferrari, medico di base di Verona, Ermanno Tarracchini, già docente di Strategie biopedagogiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia ed i partecipanti ai gruppi di Attività terapeutica popolare. In collaborazione con Comune di Parma e Fondazione Matteo Bagnaresi onlus.
Info: centrostudimovimenti@gmail.com