Roccabianca: ritrovato Giuseppe Ruggiero, era al pronto soccorso in stato confusionale

Roccabianca: ritrovato Giuseppe Ruggiero, era al pronto soccorso in stato confusionale

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Risolto il mistero della scomparsa di Giuseppe Ruggiero, 50 anni, allontanatosi a piedi dalla sua casa di Roccabianca in direzione Soragna verso le 6.30 del mattino di venerdì. L’uomo è stato ritrovato dai Carabinieri al pronto soccorso dell’ospedale di Parma. Sembra non fosse in cattive condizioni, ma era in stato confusionale. Non aveva neppure documenti perché con sé aveva portato solo uno zainetto, ma non il portafogli né il cellulare.

Lo hanno cercato tutti – dai Carabinieri ai vigili del fuoco con unità cinofile, i volontari della Protezione civile e persinop un elicottero – ma di lui sembravano essersi perse le tracce. E più passavano le ore, più cresceva la paura. Ruggiero, autotrasportatore originario di Cutro, in Calabria, ma da almeno vent’anni ormai residente nel Parmense, è sposato ed è padre di tre figli. La moglie è un’operatrice sociosanitaria alla casa di riposo di Roccabianca. In casa regnava grande preoccupazione, nessuno infatti sembrava saper spiegare i motivi della scomparsa.

Una vita assolutamente normale la sua, tutta lavoro e casa. Indecifrabile, quindi, quanto accaduto. Le ricerche sono partite da Diolo di Soragna perché lì verso le 10.30 di venerdì era stato visto nei pressi del distributore Ego. E alle 14.30 sarebbe stato a una fermata del bus della provinciale 11. Ma non sarebbe mai salito su nessun autobus.

Svanito nel nulla. Le operazioni di ricerca coordinate dal maresciallo dei Carabinieri di Roccabianca, Maurizio Ampollini, non hanno dato alcun esito, né nelle campagne, né nel torrente Stirone. E le ricerche, iniziate venerdì sera, sono state interrotte nel pomeriggio di sabato in attesa di qualche novità sul fronte delle segnalazioni.

Che sono arrivate già nella tarda serata di sabato dall’ospedale. E per fortuna sono buone. La famiglia Ruggiero, con sollievo di tutti, si è così potuta riunire di nuovo. Manca adesso solo l’ultimo tassello: scoprire cosa è accaduto in quelle 36 ore trascorse tra la scomparsa e il ritrovamento in ospedale.

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