Profughi a Roccalanzona, don Valentini: “Tranquilli, i musulmani trattano le donne meglio...

Profughi a Roccalanzona, don Valentini: “Tranquilli, i musulmani trattano le donne meglio di noi”

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Don Luigi Valentini

Don Luigi Valentini è uno che con le anime ci sa fare, ma “convertire” gli abitanti di Roccalanzona di Medesano non è stata impresa facile. Un centinaio le persone arrivate nella canonica – ma molti sono rimasti fuori per mancanza di spazio – della chiesa della frazione collinare di Medesano che a breve accoglierà una ventina di richiedenti asilo, ospitati in una villa isolata donata di recente alla Comunità Betania guidata proprio da don Valentini. Alla riunione ha preso parte anche il sindaco Riccardo Ghidini, ma di fatto le posizioni sono rimaste immutate.

Don Valentini ha ribadito il progetto che porterà all’inserimento graduale nella villa di fianco alla Rocca di un numero complessivo di venti profughi, sottolineando che si tratta di persone già presenti in Italia, che si avviano verso la seconda fase del percorso di integrazione. Che prevede un parte dedicata all’apprendimento di nozioni e una di svolgimento di attività lavorative in parte a Roccalanzona, ma anche a Parma. Non sarà un arrivo immediato – ha rassicurato don Valentini – poiché occorre ancora qualche mese per completare i lavori di adeguamento della struttura.

Parole che non hanno convinto i residenti sempre più arrabbiati e preoccupati per il loro futuro. Gli abitanti di Roccalanzona non hanno digerito soprattutto il fatto che la riunione si sia trasformata nell’annuncio ufficiale di una decisione già presa e che il loro parere, nella sostanza, non sarebbe servito praticamente a nulla. I profughi arriveranno, che piaccia o non piaccia.

La strada è tracciata e vana è risultata anche la proposta di alcuni di sfruttare la villa per il recupero dei tossicodipendenti, attività su cui Betania ha più voce in capitolo, piuttosto che per l’accoglienza degli stranieri.

Ma è sul fronte della sicurezza che la discussione si è accesa non poco, mettendo in una certa difficoltà don Valentini e lo stesso sindaco Ghidini che non hanno specificato chi e con quali competenze si farà carico del servizio. Due, però, i nodi più spinosi. Il primo è quello relativo al risarcimento degli eventuali danni che gli stranieri potrebbero arrecare ai residenti della zona. E’ stato infatti detto che nessuno prende una tale responsabilità e che saranno gli stessi responsabili a dover risarcire i loro danni. E con che cosa? E’ chiaro infatti a tutti che nessuno dei richiedenti asilo ha risorse proprie, tanto meno a sufficienza per risarcire eventuali vittime di danni.

La seconda questione aperta è quella relativa alla sicurezza delle donne della zona, spesso sole in case isolate, per la presenza di stranieri tutti uomini, fra i 20 e 30 anni. Ma don Valentini ha tentato di rassicurare tutti: “I musulmani trattano le donne meglio di noi cristiani”.

Un’uscita che non solo non ha convinto nessuno, ma che ha anche suscitato un moto di protesta in sala. Le storie che arrivano dai paesi di fede islamica dicono infatti l’esatto contrario.

Don Valentini si è detto poi disponibile, prima dell’arrivo dei profughi, per un altro incontro con i cittadini di Roccalanzona. Ma la tensione è alta e non basteranno sermoni a placare gli animi. Lo dimostrano già i commenti circolati in rete, che non risparmiano attacchi al sindaco Ghidini e minacce del tipo “ci difenderemo da soli”.

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