Fare! Con Tosi: “Bene la Destinazione turistica Emilia, ma funzionerà?”

Fare! Con Tosi: “Bene la Destinazione turistica Emilia, ma funzionerà?”

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Destinazione turistica Emilia, l’Area vasta che metterà insieme il patrimonio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia piace anche a “Fare! Con Flavio Tosi”, il movimento del sindaco di Verona. Ma non manca, il Coordinamento provinciale di Parma, di sollevare dubbi sulla reale portata del progetto che ha appena avuto il sì del Consiglio della Provincia.
Apprendiamo con piacere la notizia della nascita dell’Area Vasta a finalità turistica che raccoglie le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia con la finalità di fare sistema e promuovere il territorio in maniera univoca e coerente. Siamo contenti per tre ragioni: primo perché si iniziano a superare i confini campanilisti, secondo perché avanza l’integrazione tra province (dopo l’unificazione delle camere di commercio e i percorsi sull’unificazione fieristica) e terzo, più veniale, per il contributo annuale della Regione“, sottolinea in una nota il coordinamento di “Fare! Con Tosi”.
Ma non mancano come spesso accade in politica, le riserve: “Vi è però un timore che si spera non divenga certezza: siamo pronti e soprattutto saremo capaci di fare vera integrazione? Per integrare un sistema, occorre che le basi siano omogenee: per fare un paragone con la matematica, una somma di frazioni si esegue raccogliendo tutto ad un minimo comune denominatore. Sarà fatto? I dati in possesso degli enti turistici che devono operare l’integrazione sono aggiornati e completi? O verranno, come sempre, fatti dei “sondaggi” a campione “volontario” e si dovrà lavorare con dati vecchi, incompleti o addirittura fasulli? La promozione del territorio – avverte “Fare! Con Tosi” – oltre a loghi, slogan e video promozionali, passa anche nel saper gestire i dati del territorio. Quante e quali sono le strutture, di quale qualità, come sono dislocate, se e come si promuovono sul web o sui media tradizionali. Per esempio, un investimento sulla riqualificazione paesaggistica, in un regime di uso efficiente delle risorse, andrà attuato dove la concentrazione di attività è maggiore, e quindi il beneficio correlato. Ma le province e i comuni lo sanno tutto questo? Ci sarà una cabina di regia univoca? O semplicemente diventerà, quest’Area Vasta, un grande elemosiniere che dispensa contributi a progetti di enti locali senza creare la ricchezza che una vera “messa a sistema” di un territorio può dare?”.
Ovviamente – conclude il coordinamento provinciale di Fare! – non si fanno processi alle intenzioni, e la speranza è quella di vedere, finalmente, un denominatore comune basato sull’efficienza e sull’aggiornamento del dato, per avere una fotografia del territorio e dei rendimenti, che non dimentichiamolo mai, sono finanziati con le tasse che paghiamo. Che di questi tempi di sacrifici, consentitecelo dire, sono soldi sacri”.

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