Una donna e… l’arrogante chiusura dei parmigiani

Una donna e… l’arrogante chiusura dei parmigiani

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Mi sono trovata ad essere l’ultima arrivata in corsi, palestre, convegni e situazioni in cui c’erano gruppi pre-costituiti e uno di loro offriva cioccolatini a tutti ma non a me seppur mi trovavo di fronte. Sono incorsa in situazioni in cui rivolgevo il saluto e qualche cordiale parola ma, mi hanno girato le spalle per farmi capire che il mio voler stabilire un contatto non era gradito. Mi sono ritrovata fuori da gruppi quando è venuto meno l’”elemento” di aggregazione. Mi sono imbattuta in situazioni in cui la chiusura mentale si confondeva con la maleducazione.

Che una buona parte dei parmigiani sia chiusa e poco propensa ad aprire i suoi aggregati sociali si sa da tempo, ma fin quando sei dentro non puoi capire i sentimenti che prova chi si sente escluso con forme di arroganza e chiusure mentali. Ci sono stati momenti della mia vita che ho pensato d’avere io qualche mania di persecuzione. Non è indifferenza la loro, perché tu lo sai che ti notano. Loro sanno che esisti e parlano anche di te. Senza conoscerti sentenziano che non ti troveresti bene con loro e decidono d’escluderti erigendo barriere di freddezza, superbia e arroganza. Nessuna forma di  empatia o educazione nel far sentire escluso e fuori luogo l’altro. E’ la loro mentalità. A volte, molto raramente, fanno entrare anche qualcuno nato altrove, ma costui, come segno di riconoscenza o per paura d’essere di nuovo escluso,  inizia a integrarsi e comportarsi come il gruppo. 

E’  raro che qualcuno, se non sei nelle sue grazie, organizzi una cena per te, solo per te per farti integrare perché sei l’ultimo arrivato nell’ambiente di lavoro, nell’ambiente scolastico o se ti sei appena trasferito e non conosci nessuno. Se ti dovesse capitare ritieniti fortunato. Sei capitato con l’altra parte, quella più sensibile ed umana che spesso subisce, a sua volta, l’esclusione dei propri concittadini.

Ogni forma di calore e slancio emotivo sembrano essere preclusi. Saluti forzati se l’incontri sull’autobus, mentre accompagni i figli a scuola o mentre fai la spesa. Sono gli stessi che trovi nei parchi pubblici a lamentarsi che i figli degli altri sono maleducati.

Potrei capire se fossero reminescenze di arcaiche ormai, per fortuna, quasi superate stratificazioni sociali, potrei capire se fossero gruppi di migranti, potrei capire la diffidenza nell’accogliere una persona sospetta, un delinquente ma si tratta di sottili meccanismi di esclusione e di arroganza sociale fra persone normali con  lievi differenze socio-culturali.

In provincia, con i parmensi, succede molto meno. Si respira l’aria semplice e cordiale di campagna. Quell’aria che amo, che mi profuma di naturalezza, di rapporti genuini fra le persone. Un sorriso, una chiacchiera, un velo di calore umano, una risata in compagnia e il cuore e l’anima iniziano a sciogliersi e a sorridere.

Una donna di Parma

2 COMMENTI

    • Mettiamola cosi’ diciamo che gli snob o le persone alle quali piace farlo sono presenti ovunque ma il alcuni posti la percentuale è più elevata questo non toglie che vi siano persone umili e sensibili. Bisogna aver pazienza per incontrare i propri simili.

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