Simone Verde da France-Muséums alla direzione del Complesso della Pilotta

Simone Verde da France-Muséums alla direzione del Complesso della Pilotta

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Il Complesso museale della Pilotta ha il suo nuovo direttore. E’ Simone Verde, 41 anni, attualmente responsabile ricerca scientifica e pubblicazioni per France-Muséums/Louvre Abu Dhabi, incaricata della creazione del Louvre di Abu Dhabi. Ha studiato filosofia teoretica tra Roma e Parigi ed è diplomato in museologia e storia dell’arte a L’École du Louvre. Storico dell’arte, ha collaborato con istituzioni museali italiane ed ha scritto per diverse testate nazionali. Per l’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati si è occupato di Beni Culturali, nel 2014 per Marsilio ha pubblicato il volume “Cultura senza Capitale”.

Simone Verde
Simone Verde, 41 anni, nuovo direttore del Complesso museale della Pilotta

Si è conclusa la procedura di selezione internazionale che ha riguardato in tutto dieci importanti istituzioni culturali italiane.

1) MUSEO NAZIONALE ROMANO (ROMA):
Daniela Porro – storica dell’arte. Entrata nel 1985 al Ministero dei beni culturali, dove dal 2009 è dirigente storico dell’arte. Dal 2012 al 2015 ha diretto la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Roma. Dal 2015 è Segretario regionale del Lazio del Ministero, curando i rapporti tra lo Stato e la Regione e gli enti locali. Dirigente del Ministero tra i più esperti nel settore museale, vanta una consolidata esperienza sia nella direzione di istituti, sia nella gestione amministrativa.
2) COMPLESSO MONUMENTALE DELLA PILOTTA (PARMA):
Simone Verde – storico dell’arte. Laureatosi nel 2000 con lode in Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma, si è poi laureato in storia dell’arte all’Ècole du Louvre a Parigi nel 2004. Dottore di ricerca in antropologia culturale all’EHESS di Parigi. Dal 2014 è responsabile della ricerca scientifica e della produzione editoriale del Louvre-Abu Dhabi negli Emirati Arabi, dove ha anche coordinato l’equipe scientifica dell’Agence France-Muséums. Curatore di mostre in Italia e all’estero, ha all’attivo numerose collaborazioni editoriali. Docente di storia dell’arte, è autore di noti saggi nel settore del patrimonio culturale.
3) MUSEO DELLE CIVILTÀ (ROMA):
Filippo Maria Gambari – archeologo. Dirigente dal 2009 del Ministero dei beni culturali dal 2009, dove è entrato nel 1979. Soprintendente per i beni archeologici dell’Emilia Romagna dal 2010 al 2014, della Lombardia dal 2014 al 2016, e poi della Sardegna. Archeologo con una vasta esperienza sul campo e dall’alto profilo. scientifico.
4) MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA (ROMA):
        Valentino Nizzo – archeologo. Laureatosi nel 2000 con lode in Lettere classiche alla Sapienza di Roma, dove si è poi specializzato in archeologia.  Dottore di ricerca in Archeologia, dal 2010 funzionario archeologo presso la Soprintendenza Archeologica dell’Emila Romagna. Ha all’attivo numerose attività di scavo e ricognizione archeologica antecedenti all’ingresso nel Mibact. Autore di diverse pubblicazioni in materie attinenti alla tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale.
5) MUSEO STORICO E PARCO DEL CASTELLO DI MIRAMARE (TRIESTE):
Andreina Contessa – storica dell’arte e curatrice museale. Laureatasi con lode a Parma in storia dell’arte nel 1987, ha studiato a Ratisbona dal 1990 al 1993. Dottore di ricerca in storia dell’arte a Gerusalemme, è stata a Princeton come post-doc. Dal 2009 è direttore del Nahon Museum of Italian Jewish Art a Gerusalemme. Dal 1994 ha insegnato storia dell’arte in Europa e negli Stati Uniti. Autrice di numerose pubblicazioni, ha curato diverse mostre, realizzando direttamente anche documentari e altri prodotti multimediali.
6) PARCO ARCHEOLOGICO DEI CAMPI FLEGREI:
Adele Campanelli – archeologo. Dirigente archeologo del Ministero dei beni culturali, dove è entrata nel 1980. Soprintendente per i beni archeologici delle Province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta dal 2010 al 2014. Dal 2015 al 2016 è stata Soprintendente Archeologia della Campania e, poi, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio dal 2016. Vanta una lunga esperienza sia nella tutela del territorio, sia nella gestione e nella direzione di istituti e luoghi della cultura.
7) PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA:
Rita Paris
– archeologo. Funzionaria del Ministero dei beni culturali dal 1983, ha acquisito una notevole esperienza sui siti archeologici di Roma, con particolare riguardo all’Appia antica. Responsabile dei monumenti e delle aree archeologiche dell’Appia antica dal 1996, cura, dal 2006, anche l’Archivio Cederna. Laureata con lode in lettere e specializzata in archeologia, è studiosa molto apprezzata in Italia e all’estero.
8) PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO:
Francesco Sirano – archeologo. Funzionario del Ministero dei beni culturali dal 1999, ha maturato importanti esperienze nella gestione e nella tutela delle aree archeologiche della Campania. Laureatosi con lode in lettere classiche nel 1989, ha poi conseguito il diploma di specializzazione in archeologia e storia dell’arte greca e romana ad Atene, presso la Scuola archeologica italiana, nel 1993, e il dottorato di ricerca in archeologia a Napoli nel 1997. Autore di numerose pubblicazioni, è abilitato all’insegnamento come professore universitario in Italia e in Francia.
9) PARCO ARCHEOLOGICO DI OSTIA ANTICA:
Fabrizio Delussu – archeologo. Direttore e curatore del Museo archeologico di Dorgali, in Sardegna, dal 2012 al 2016. Laureatosi con lode in lettere indirizzo classico archeologico nel 1996, si è poi specializzato in archeologia alla Sapienza di Roma nel 2001 e ha conseguito il dottorato di ricerca in archeologia nel 2007, a Sassari. Docente e ricercatore presso l’Università degli studi di Sassari dal 1998, vanta una decennale esperienza nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, con specifico riguardo alla archeologia.
10) VILLA ADRIANA E VILLA D’ESTE (TIVOLI):
Andrea Bruciati – curatore e storico dell’arte. Laureatosi con lode a Udine nel 1997.  E’ stato direttore artistico di ArtVerona e di BJCEM 2015, la biennale di giovani creativi dell’Europa che si è tenuta a Milano nel 2015. Ha all’attivo numerosi progetti curatoriali e numerose pubblicazioni su riviste di settore.
Con queste 10 nomine di grande levatura scientifica, sono state riconosciute le eccellenze italiane, con particolare riferimento all’archeologia e alla storia dell’arte“, dichiara il ministro Dario Franceschini che sottolinea come la Commissione presieduta da Paolo Baratta “ha fatto un grande lavoro ed ha offerto al Direttore Generale dei Musei del Mibact, Ugo Soragni, e a me la possibilità di scegliere in terne di assoluto valore. I nuovi direttori sono italiani con elevata professionalità nella direzione del patrimonio culturale, con alcuni che tornano nel nostro Paese dopo importanti esperienze all’estero“.

 

1 COMMENTO

  1. La nomina dello storico dell’arte Simone Verde a direttore del Complesso Museale della Pilotta è un ottimo segnale per Parma: significa che la decisione del governo di costituire il complesso della Pilotta in museo nazionale autonomo sta procedendo nei tempi prestabiliti. La Pilotta è uno dei 30 poli d’importanza nazionale su cui il Mibact punta per rilanciare il sistema museale italiano. Sono assolutamente convinto che il Comune di Parma debba cogliere questa importante occasione, anche sfruttando gli strumenti della nuova legge regionale sul turismo, e dislocare proprio in Pilotta i servizi di accoglienza per i turisti, così come proposto dal gruppo consiliare PD nei mesi scorsi. La Pilotta è il cuore del nostro patrimonio artistico e culturale e la porta d’ingresso della città storica: nei Voltoni del Guazzatoio potrebbero trovare posto l’ufficio turistico-informativo e una biglietteria unificata, un bookshop su Parma e il suo territorio, adeguati servizi igienici pubblici, una caffetteria e un ristorante. Le sale espositive, solo da allestire, potrebbero essere utilizzate per mostre e manifestazioni temporanee e come vetrina delle altre mete del nostro territorio. Anche il Cortile del Guazzatoio, un gioiello recuperato ma praticamente sconosciuto agli stessi parmigiani, potrebbe essere stabilmente riaperto e utilizzato per i dehors della caffetteria, per concerti e proiezioni. Un progetto del genere permetterebbe di recuperare anche l’area di piazza della Pace e sottrarre al degrado il magnifico intervento di sistemazione firmato da Botta.

    Paolo Scarpa
    Candidato alle primarie del centrosinistra

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