Gruppo Maccaferri: nel 2017 torna campagna saccarifera a San Quirico

Gruppo Maccaferri: nel 2017 torna campagna saccarifera a San Quirico

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Sadam del gruppo Maccaferri riprende la raccolta di offerte di coltivazione per la campagna bieticolo saccarifera 2017/2018, come aveva annunciato lo scorso gennaio quando ha deciso la sospensione per la campagna 2016 a causa delle pesanti perdite economiche nel biennio 2014/2015. La società allora aveva garantito anche “la conservazione dell’intero apparato tecnico-impiantistico e organizzativo, relativo alla trasformazione dello zucchero presente nell’impianto di San Quirico”, proprio in vista di “un’eventuale ripresa dell’attività”.

Oggi, grazie alla ripresa del prezzo dello zucchero e agli ulteriori efficientamenti apportati, la società saccarifera ha deciso, pur in un contesto difficile, di sottoscrivere offerte di coltivazione in un raggio massimo di 90 km dallo zuccherificio di San Quirico di Trecasali, cioè in un’aerea comprendente il tradizionale bacino dello stabilimento parmense: le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Cremona e Mantova. Il prezzo che verrà proposto nella campagna saccarifera sarà sicuramente superiore a quello del 2015 (ultimo anno di coltivazione per San Quirico) e a quello proposto per il 2016.

Il Gruppo industriale Maccaferri, parallelamente, continua nell’attività di studio per lo sviluppo dello stabilimento di San Quirico in una bio-raffineria, affiancando progetti nell’ambito della chimica verde, in particolare nella produzione di bio-plastiche da glicerolo e nella produzione di acido levulinico da sughi zuccherini, sempre da barbabietola. A tal fine la ripresa delle attività dello stabilimento ha anche l’obiettivo di mantenere viva la produzione di barbabietola nel bacino storico dello stabilimento. Per il futuro – sottolinea il Gruppo Maccaferri – resta fondamentale il supporto delle istituzioni, in primis quello del Ministero delle Politiche Agricole, che ha sempre dedicato particolare attenzione al settore bieticolo-saccarifero.

“La notizia del pieno ritorno all’attività dello stabilimento Eridania Sadam di San Quirico è molto positiva. Lo è per l’azienda, per il comparto bieticolo-saccarifero nazionale, per gli agricoltori e per i lavoratori – fissi e stagionali – che hanno saputo tener duro nonostante la sospensione della campagna 2016”, commenta il deputato parmigiano del Pd, Giuseppe Romanini, componente della Commissione Agricoltura di Montecitorio.

“Il gruppo Maccaferri, con cui in questi mesi ho mantenuto costanti contatti, con il supporto del Ministero delle Politiche Agricole, ha mantenuto gli impegni presi per la valorizzazione e il rilancio dello stabilimento di Sissa Trecasali – ha spiegato Romanini -. L’avvio della campagna 2017 è di buon auspicio ma le difficoltà del comparto, esito purtroppo di scelte sbagliate del passato, non scompaiono di certo anche se le condizioni di ripartenza sono decisamente positive. L’esito della trattativa sul prezzo della materia prima, con il sostegno del Ministero e del Governo, da questo punto di vista sarà determinante. Così come fondamentale – ha concluso Romanini – sarà l’impegno del Gruppo Maccaferri ad implementare, nello stabilimento parmense, progetti innovativi e produzioni alternative di chimica verde che rappresentano una prospettiva concreta per il mantenimento della coltivazione della barbabietola che storicamente ha offerto agli agricoltori una possibilità di diversificazione stabile della rotazione delle colture e favorito la diffusione di un approccio positivo alla tutela dell’ambiente e alla difesa del territorio”.

Soddisfatta anche l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli: “E’ un un fatto molto positivo per l’agricoltura regionale e per l’intero settore bieticolo-saccarifero nazionale. Una decisione niente affatto scontata alla luce del difficile scenario internazionale; ora che la situazione è mutata il mio auspicio e che tutti gli attori della filiera facciano il possibile perché l’attività si mantenga nel tempo e si possa conservare una produzione, quella bieticolo-saccarifera, che ha un’importanza strategica per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna non solo in termini economici, ma anche per gli effetti positivi sulla fertilità del terreno, sull’ambiente e sulle altre colture nell’ambito di corrette rotazioni colturali”.

“La Regione – conclude l’assessore Caselli – non mancherà di garantire il proprio sostegno alla filiera, perché sono convinta che occorre fare il possibile per salvaguardare la bieticoltura nei nostri bacini agricoli e per mantenere in Italia una quota di produzione di zucchero. Non solo per non dipendere completamente dall’estero per un materia prima comunque fondamentale ma anche, in prospettiva, per le opportunità di valorizzazione che potrebbero cogliere diverse filiere a valle del prodotto. Infine guardiamo con grande interesse ai progetti innovativi che ha in cantiere il Gruppo Maccaferri che, tra l’altro, potrebbero creare nuovi interessanti sbocchi di mercato alle produzioni regionali”.

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