Paolo Scarpa: un manifesto politico per Parma 2017

Paolo Scarpa: un manifesto politico per Parma 2017

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In città gira una lettera che contiene un pressante appello per il cambiamento in vista delle amministrative 2017. Una sorta di manifesto firmato da professionisti di diversa estrazione, tra i quali Paolo Scarpa, presidente dell’associazione “Il Borgo”. Si tratta di una proposta civica che non sembra voler escludere i partiti e che mira a coagulare le migliori forze della città per costruire il percorso che deve portare al rilancio di Parma.

Paolo Scarpa viene indicato da più parti come il possibile candidato sindaco. Ma lui, oggi in una intervista a Gazzetta di Parma, smentisce. “La richiesta contenuta in quella lettera è di lanciare un percorso nuovo che vada oltre i personalismi. Non è il lancio di una candidatura…”, dice Scarpa alla Gazzetta. Ma questo non esclude comunque che in corso d’opera questa possa emergere. Ma prima occorre elaborare il percorso, costruire la progettualità che parta dall’ascolto di tutti, dalle eccellenze e dai punti di forza di Parma per rilanciare la città sul piano europeo. Soltanto dopo, da un grande gruppo e non dai soliti piccoli comitati, può venire fuori l’investitura ufficiale del candidato.

L’eventuale candidatura di Scarpa potrebbe piacere anche a diversi partiti dalla destra alla sinistra – tra cui lo stesso Partito democratico – già in affanno nella ricerca di un candidato civico che possa mettere tutti d’accordo. Sembra di un secolo fa, ma la ricetta del civismo ubaldiano appare ancora oggi l’unica davvero vincente in una città dilaniata da personalismi e forze tra loro inconciliabili.

Nella lettera si denuncia tra l’altro come in questi ultimi anni si sia “visto crescere fenomeni negativi come il degrado urbano, il disorientamento dei giovani, l’insicurezza dei quartieri, la povertà (a Parma, secondo la ricerca Caritas, i poveri sono circa 5.000), emergenze che in un passato recente ci erano quasi sconosciute. A una città che manifesta il timore di un possibile declino, si contrappone una città di eccellenze, competenze, valori, una comunità di persone che ogni giorno contribuisce alla crescita collettiva: è la città delle famiglie, del lavoro, della cultura, dell’impresa, del volontariato”. Ed è da tutto questo che secondo i promotori bisogna ripartire, lanciando un vero e proprio “laboratorio” di idee.

Spunti programmatici, ma anche giudizi politici su ciò che è avvenuto a Parma dopo il 2012: “…un passaggio che fu giudicato clamoroso, ma dopo cinque anni, pur dando atto della buona volontà di chi ha guidato la città, non possiamo nascondere la delusione. Governare è farsi carico della complessità delle esigenze della comunità, non è navigare a vista, non può limitarsi alla gestione del contingente e a interventi frammentati”. Il tema centrale che ritorna è quello della “partecipazione” dei cittadini al processo decisionale, argomento sempre rilanciato ma troppo spesso solo alla vigilia dell’appuntamento elettorale. “Nessuno dovrà più sentirsi solo davanti ai suoi problemi, soprattutto se è debole, nessuno dovrà vivere con impotenza il disagio della paura, perché la sicurezza è un diritto che la comunità deve tutelare”, dicono i firmatari della lettera, convinti che “a Parma ci sono risorse e persone disposte a mettersi in gioco. Ciascuno deve fare la sua parte, non per un’insensata scalata a posti di potere, ma per mettere in pratica quei principi di responsabilità che riguardano ognuno di noi. Iniziamo il cammino per una scelta trasparente delle candidature. Non possiamo farci influenzare da eventi esterni, non possiamo permettere che altri pretendano di decidere chi siamo, cosa vogliamo e chi ci dovrà rappresentare. Siamo convinti che Parma possa essere nel 2017 il luogo in cui dare vita alla costruzione di un processo politico non ancora tentato prima, che parta dal basso, in cui si risolvano conflittualità ormai arcaiche e si crei coesione tra partiti democratici, movimenti e società civile, per un futuro sostenibile da costruire insieme, che porti dentro di sé innovazione, sviluppo e che non lasci indietro nessuno”.

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