Omicidio Habassi, il supertestimone: in casa soltanto “i due italiani”. Del Vasto...

Omicidio Habassi, il supertestimone: in casa soltanto “i due italiani”. Del Vasto e Alberici non rispondono

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omicidio habassiIl supertestimone della Procura sull’omicidio di Mohamed Habassi punta l’indice senza alcun dubbio sui parmigiani Luca Del Vasto e Alessio Alberici. Sarebbero loro gli unici rimasti in casa in quei tragici ultimi istanti di vita del tunisino ucciso in un appartamento al piano terra di via Castello a Basilicagoiano. A parlare davanti al gip Alessandro Conti è stato il giovane tunisino che condivideva la casa con la vittima e che la sera di quel maledetto 9 maggio ha visto arrivare la banda composta dai due italiani e da quattro rumeni intenzionata a dare “una lezione” allo straniero. Adesso sono tutti indagati per omicidio premeditato pluriaggravato.

mohamed habassi
Mohamed Habassi

L’incidente probatorio richiesto dal pm Daniela Nunno ormai prossima a chiudere l’inchiesta probabilmente con la richiesta di giudizio immediato, doveva servire proprio a fissare nero su bianco la testimonianza del giovane – a sua volta sotto inchiesta per questioni relative allo spaccio di stupefacenti – messo a confronto con i sei indagati. I quali, però, ovviamente, hanno scelto di tenere la bocca ben chiusa, non rispondendo al giudice.

Ha risposto invece il giovane tunisino, che ha riconosciuto solo due degli indagati – Alessio Alberici e il rumeno Jonel Togan – ma ha parlato della presenza di un uomo calvo che corrisponderebbe alla figura di Luca Del Vasto, che all’epoca gestiva un bar a Sala Baganza. Il testimone ha sottolineato che ad entrare in casa sarebbero state solo tre persone, di cui due, gli italiani, armate di bastone. Il ragazzo che da meno di un mese abitava in quella casa, si è però subito dato alla fuga guardando da fuori cosa stava accadendo. Dopo circa un quarto d’ora sarebbe uscito dalla casa Togan, mentre i due italiani sarebbero rimasti dentro per almeno altri 30 minuti mentre si sentivano le urla di dolore di Habassi e il rumore degli attrezzi utilizzati per seviziare l’uomo, al quale sono state strappate alcune dita. Il testimone, infine, non avrebbe visto nessun altro uomo sul posto. Né in casa, né fuori.

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Parole che pesano come macigni sulla posizione giudiziaria di Del Vasto ed Alberici, ma i loro difensori – gli avvocati Carmelo Panico ed Ernesto Calistro – hanno chiesto ed ottenuto per loro una perizia psichiatrica riferita alla capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio. I due, infatti, prima di agire avrebbero assunto cocaina e rum in abbondanza. L’incarico è stato affidato alla psichiatra Mirella Scorsonelli. Altre risposte importanti potrebbero venire dalla relazione definitiva sull’autopsia eseguita sulla vittima, ma anche dai carabinieri del Ris che stanno esaminando le tracce organiche trovate in casa e sugli attrezzi della tortura.

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