Settima querela per molestie contro il chirurgo parmigiano dell’obesità

Settima querela per molestie contro il chirurgo parmigiano dell’obesità

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E’ iniziato e subito rinviato il processo a carico del medico parmigiano di 62 anni, luminare della chirurgia per eliminare i problemi di obesità, accusato di aver pesantemente molestato le sue pazienti. Cinque quelle che si sono costituite parte civile nel procedimento, ma nel frattempo il professionista continua a collezionare querele. L’ultima è arrivata nelle scorse settimane da una 31enne parmigiana che si è sottoposta prima alle visite nello studio privato di Parma, poi all’intervento per il bendaggio gastrico in una clinica di Brescia. Perché quella parmigiana in cui operava in precedenza, lo ha sospeso dal momento in cui è scattata l’inchiesta sul suo operato con le pazienti. In totale sono 7 le querele presentate finora a suo carico.

Il processo che ha preso il via in tribunale, però, riguarda soltanto le prime cinque. Dopo l’esame delle questioni preliminari, i giudici hanno respinto la richiesta della difesa che chiedeva di acquisire i tabulati telefonici delle ex pazienti del medico per verificare se vi fossero stati dei contatti tra loro, così come è stata rigettata la richiesta di risentire le donne che si sono costituite parte civile perché le loro dichiarazioni erano già state acquisite con valore di prova in sede di incidente probatorio. Il tribunale ha quindi rinviato il processo a carico del medico parmigiano al prossimo 3 maggio.

Intanto la Procura – che ha seguito tutto il procedimento fin dalla prima denuncia di una 19enne raccolta dai carabinieri di Sala Baganza, con il sostituto Daniela Di Nunno – avrà altro lavoro da fare: indagare sui contenuti dell’ultima querela arrivata contro il chirurgo 62enne. La 31enne ha denunciato che durante tutti gli incontri avuti con il chirurgo – sia nello studio di Parma che nella clinica di Brescia dove è stata operata – sarebbe stata molestata, toccata e baciata dal medico che l’avrebbe anche fatta oggetto di apprezzamenti. In tutti gli incontri, tranne in un paio di occasioni in cui alla visita era presente anche un assistente. Secondo l’accusa, il medico – a Brescia – avrebbe addirittura approfittato dello stato di semi incoscienza della paziente, dovuta alla preanestesia, per baciare la donna nell’anticamera della sala operatoria. Accuse pesanti sulle quali adesso i magistrati dovranno cercare di fare piena luce.

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