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Comune di Parma: arriva il Sostegno per l’Inclusione Attiva delle famiglie in difficoltà

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Sta per entrare in vigore il SIA, ovvero il Sostegno per l’Inclusione Attiva, la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà che interessa i nuclei familiari in difficoltà. Per essere chiari, quelli che hanno un Isee inferiore o uguale a 3000 euro e presenza di un minore, o di un figlio disabile o di una donna incinta. Il contributo sarà erogato attraverso l’attribuzione di una Carta di pagamento elettronica, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità.

L’iniziativa del Governo è stata presentata in Municipio dall’assessore Laura Rossi: “Il Comune sarà il braccio operativo di Inps, ma avrà anche un ruolo determinante dal punto di vista progettuale e di rapporto con i cittadini interessati. Ciò in quanto non si tratta di semplici contributi, ma di progetti sociali, di un vero e proprio patto con il cittadino, che può comportare la sospensione del beneficio se non viene onorato, e che comporta lavori socialmente utili, formazione, inserimento scolastico dei figli”.

Il Comune di Parma è il soggetto preposto alla ricezione delle domande. Soggetto attuatore è, invece, l’Imps. Sarà possibile fare domanda al Duc a partire da martedì 20 settembre, ma gli uffici comunali saranno disponibili già da domani per fornire informazioni ai cittadini. I controlli saranno effettuati in parte dal Comune ed in parte da Inps che attribuirà anche i punteggi alle domande e restituirà al Comune l’elenco delle domande valide a cui sarà erogato il contributo tramite Carta Acquisti.

Il progetto sarà quindi predisposto dai Servizi Sociali del Comune, in rete con i Servizi per l’Impiego, i Servizi Sanitari, le Scuole, l’Associazionismo, la rete territoriale. Il progetto, preceduto da una fase di valutazione e assessment delle problematiche e dei bisogni, potrà coinvolgere tutto il nucleo famigliare prevedendo specifici impegni per adulti e bambini: gli impegni potranno riguardare la ricerca attiva del lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza scolastica, l’impegno in attività di volontariato e restituzione sociale. L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare l’autonomia. Il contributo non vuole essere solo un’erogazione monetaria ma uno strumento per  instaurare un patto tra servizi e famiglie che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni.

I contributi potranno variare dagli 80 ai 400 euro mensili a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare (massimo 80 euro per persona), e non potranno essere aggiuntivi rispetto ad altri interventi da parte dello Stato.

I requisiti per poter fare domanda sono: essere cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ed essere residente in Italia da almeno 2 anni; Isee inferiore a 3.000 euro; presenza di almeno un figlio minore o di un figlio disabile o di una donna in stato di gravidanza accertata oltre il 5° mese.

Avranno la precedenza i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (età 0-3); in cui vi è un genitore solo; in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti. I requisiti familiari sono tutti verificati nella dichiarazione presentata a fini Isee. La scala attribuisce un punteggio massimo di 100 punti che viene attribuito sulla base di precisi criteri.

La richiesta del beneficio viene presentata da un componente del nucleo familiare al Comune di Parma attraverso la compilazione di un modulo (predisposto dall’Inps) con il quale, oltre a richiedere il beneficio, si dichiara il possesso dei requisiti necessari per l’accesso. Nella valutazione della domanda, inoltre, si terrà conto delle informazioni già espresse nella Dichiarazione Sostitutiva Unica utilizzata ai fini ISEE. E’ importante quindi che il richiedente sia già in possesso di un’attestazione dell’ISEE in corso di validità al momento in cui fa la domanda per il SIA.

Inoltre il nucleo non deve beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti: il valore complessivo di altri trattamenti economici eventualmente percepiti, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, deve essere inferiore a euro 600 mensili. Non può accedere al SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell’ASDI o altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati. Inoltre nessun componente del nucleo deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.

“Il meccanismo – constata però la stessa Laura Rossi – è purtroppo così complesso e farraginoso che il bacino dei beneficiari sarà con ogni probabilità molto ridotto,  a fronte di un notevole lavoro burocratico addossato ai Comuni, che peraltro si troveranno ancora a far fronte con le loro risorse ai problemi della povertà ben più diffusi rispetto ai potenziali fruitori di questa misura statale. Il Comune di Parma comunque c’è, e continuerà a fare la sua parte”.

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