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Verdi Off, a Parma artisti da tutto il mondo per celebrare il Maestro di Busseto

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“Inclusività”, “viralità”, “partecipazione” e “gratuità”: queste sono le parole chiave del Verdi off.

Il festival, organizzato dall’Associazione “Parma io ci sto!” in collaborazione con l’amministrazione il Teatro Regio di Parma e il Comune di Parma, mira a creare una serie di attività volte ad affiancare il rinomato “Festival Verdi” ma, a differenza di quest’ultimo, ha una chiave di lettura più collettiva, coinvolgendo direttamente i cittadini nelle attività.

“Il festival Verdi off, presenta un programma con un taglio molto diverso rispetto a quello del “Festival Verdi”,  presentando una forma strutturata di attività che si svolgeranno prevalentemente al di fuori del Teatro Regio – precisa Anna Maria Meo, direttore generale dell’ente teatrale -. Negli anni passati non sono mancate le iniziative al margine del Festival, ma la novità di quest’anno è che queste iniziative sono messe in sistema sotto la progettualità della “mini rassegna”. La motivazione che ha visto l’avvio del Verdi off è semplice: si sente la necessità di valorizzare quello che è l’aspetto festivaliero e come tale deve essere percepito soprattutto al di fuori del Teatro e deve poter raggiungere non solo il pubblico che viene ed assiste agli spettacoli all’interno delle strutture, ma anche chi passeggia per la città o a chi si ferma per qualche giorno e vuole scoprirne gli angoli. Questa rassegna rappresenta  proprio questa voglia, del teatro e della città, di far percepire un’atmosfera di festa musicale”.20160722_155004

Iniziative dunque, che si svolgeranno, non solo all’interno di teatri ma anche per le vie della città, per le piazze cittadine e non solo e che nascono dall’appoggio concreto di “Parma io ci sto!” che ha fatto del Teatro Regio il primo soggetto beneficiario del sostegno.

“La nostra associazione nasce solo 6 mesi fa e ha come obiettivo il “fare squadra”: per noi è importante perché questa è la prima iniziativa che si è sviluppata sul nostro tavolo – sottolinea Alessandro Chiesi, presidente di “Parma io ci sto” -. Accogliamo la sfida con piacere e con umiltà e speriamo che questo progetto si integri ed aggreghi con altri. Questo è il numero zero ed è un percorso lungo che spero, si arricchirà strada facendo”.

Le motivazioni che hanno spinto verso la realizzazione del progetto, sono state delineate da Paolo Andrei, coordinatore Petalo Cultura di Parma io ci sto!: “Dai laboratori che abbiamo cercato di costruire in questo periodo abbiamo provato a mettere insieme le opinioni di diverse persone. Uno degli elementi fondamentali su cui iniziare questo percorso è quello di mettere al centro la musica verdiana al fine di porre la città di Parma al centro di un sistema internazionale. Ci potranno essere errori  e aspetti da migliorare, ma questo è solo il punto di partenza di una strada che vuole essere il più possibile inclusiva: chi ha voglia di mettersi in gioco, per il bene della nostra comunità è il ben venuto nei tavoli di lavoro che Parma io ci sto! continuerà a promuovere anche nei prossimi mesi”.

Non da meno, le parole di entusiasmo espresse dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti: ”L’occasione di lanciare una iniziativa corale è anche il momento per fare il bilancio dal 2012 ad oggi per scorrere quanto dal Regio è stato fatto. E’ proprio di qualche giorno fa quel bellissimo articolo sul “New York Times” che parla di due visitatori americani che esplorano la nostra città e ne fanno un racconto: il racconto di queste due persone è quello che noi vorremmo rappresentare nel mondo con l’idea di una città accogliente, a misura d’uomo, con una qualità elevata dei prodotti e con i suoi monumenti ed i suoi eventi. Ben venga questa iniziativa che deve essere un percorso di crescita e rilancio del Festival Verdi e che presenta un qualcosa che gli altri anni è mancato ovvero un coinvolgimento , che si spera sia sempre maggiore. L’obiettivo finale è il rilancio della città, del teatro, del Festival e dell’immagine che Parma ha, non solo a livello locale, ma nel mondo”.

Per quanto riguarda il programma dettagliato, questo verrà svelato ufficialmente soltanto il 9 settembre, precisa Barbara Minghetti, consulente per i progetti speciali del Teatro Regio di Parma, secondo cui: “La parte più importante è la partecipazione: per questo lanciamo tre “call” con cui chiediamo alla cittadinanza di essere con noi, aprendo le proprie case ai nostri artisti per ricreare, ad esempio, un concerto. Un’altra call è l’idea di vestire la città con balconi “verdi” e la terza è la cosiddetta “Call to artist””.

Il tema della “Call to artist” è fondamentale nel progetto, presentato da Simona Scalercio di Parma 360° Creativity Events: “Lanceremo, da oggi, una “Call to Artist” rivolta ad artisti di ogni ordine e grado che decidono di sperimentare sul tema “Giuseppe Verdi”. Abbiamo lanciato un bando, rivolto all’arte “a 360 gradi” dunque pittura, fotografia, illustrazioni, design, grafica, tutti a tema verdiano che, può essere declinato secondo varie tematiche: dalla biografia del maestro ai paesaggi o personaggi delle sue opere. Il concorso è gratuito e a livello nazionale e ci saranno dei vincitori: è previsto un primo premio di 1000 euro e un premio tecnico per il secondo classificato. Tutte le opere in gara, fino al 2 settembre, saranno inoltre esposte nelle vetrine dei negozi, nelle gallerie e negli spazi espositivi all’aperto”.

Katiuscia Fornari

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