Parma Calcio, i dirigenti: 3-4 giocatori in arrivo da serie superiori. E...

Parma Calcio, i dirigenti: 3-4 giocatori in arrivo da serie superiori. E spengono le polemiche su Redolfi e Melli

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Luca Carra - Nevio Scala - Lorenzo Minotti - Andrea Galassi“L’obiettivo della società è vincere il campionato di Lega Pro”. Il Parma Calcio 1913 – su questo fronte – non si nasconde e non fa pretattica. Lo dice a chiare lettere il consigliere delegato Luca Carra, aprendo al centro sportivo di Collecchio una conferenza stampa che vuole mettere fine alle polemiche rimbalzate da un social all’altro in questi ultimi giorni. Dal caso Melli al problema Lauria, di questioni aperte ce ne sono tanti. Ma tutte le decisioni di “Lorenzo Minotti e Andrea Galassi sono condivise dalla società”.

La rosa – Ma andiamo con ordine. Innanzitutto la questione che più interessa i tifosi gialloblu. I giocatori. E a tenere banco sull’argomento è il responsabile dell’area tecnica Lorenzo Minotti – che incassa subito l’imprimatur del presidente Nevio Scala, “orgoglioso di averlo scelto come primo collaboratore” – che ha annunciato l’intenzione di portare a Parma 3-4 giocatori di categoria superiore, con particolare attenzione al reparto offensivo dove si potrà fare anche qualche sacrificio in più per assicurarsi il giocatore giusto. Due elementi importanti serviranno a dare peso al centrocampo e Minotti ha parlato anche della necessità di un altro centrale difensivo, perché “Cacioli e Lucarelli hanno la loro età”. Con questi innesti, dunque, il Parma Calcio punta subito a vincere la Lega Pro.

Sulle scelte da fare con i giocatori in casa, invece, molto dipenderà dal regolamento della Lega Pro che ancora non è stato ufficializzato. Il problema è legato agli over, che dovrebbero essere 16, ma che potrebbero anche diventare 18. E non è poca cosa. Inoltre c’è la questione minutaggio legata al contributo, anche questo tema delicato perché pur volendo vincere il campionato il Parma Calcio non vorrebbe rinunciare a quelle importanti risorse.

Per il resto, Zommers rimane tra i pali, il suo vice potrebbe essere Coric ma anche qui molto dipenderà dal regolamento. In difesa ovviamente confermati capitan Lucarelli e Cacioli, restano pure Ricci e Saporetti nel ruolo di terzini, sfruttando anche la loro duttilità. Rimarrà inoltre Benassi, così come Messina se, in quest’ultimo caso, si troverà l’accordo con l’Atalanta. Longobardi partirà con il Parma dopo il recupero dall’intervento che ha appena subito, ma la sua posizione rimane in sospeso. Si deciderà in corso d’opera. Confermati inoltre Mazzocchi, Simonetti e Rodriguez, mentre per Sereni bisognerà discutere con il Sassuolo.

Davanti resterà Melandri e forse anche Baraye, anche se, come ha sottolineato Minotti, “noi non lo vediamo prima punta in Lega Pro”. Quindi se il giocatore vuol restare come ha dichiarato (oggi era a Collecchio il suo agente), dovrà dare disponibilità a ricoprire altri ruoli e a partire dalla panchina. “Nell’ultimo mese e mezzo è stato indecifrabile come comportamento”, ha aggiunto Minotti e anche questo peserà sulla valutazione. Ma in questo reparto bisognerà attendere ancora un po’ prima di decidere, poiché tutto dipenderà dai due attaccanti di peso che arriveranno. Che dovrebbero essere quelli i cui nomi sono circolati in queste settimane e che hanno determinate caratteristiche. Ma se non si riuscisse a concludere e bisogna spostare l’attenzione su altri, occorrerà fare di conseguenza altri ragionamenti. “Chi resterà – ha chiarito Minotti – dovrà essere complementare rispetto a questi”. Guazzo vuole rimanere, ma Minotti ha sottolineato che il giocatore “non ha soddisfatto le nostre aspettative”. Quindi di fatto rimane in sospeso.

Chi lascerà sicuramente i crociati sono tra gli altri Agrifogli, Mulas, Lauria, Mouse Balla Sowe e Adorni, per il quale ci sono numerose richieste dal mercato. In forse è invece Musetti.

Il caso Redolfi e Freghieri – L’allenatore in seconda Bruno Redolfi non sarà più la spalla di Gigi Apolloni confermatissimo mister anche per il prossimo anno. E il problema è proprio tra loro due. Lo ha spiegato bene Lorenzo Minotti: i due si erano lasciati già durante l’estate scorsa per incomprensioni, ma dovendo partire in tutta fretta si è ritenuto che la situazione potesse essere sanata. Cosa che non è avvenuta e soltanto per la grande professionalità di Redolfi e Apolloni si è arrivati a fine stagione. L’addio, quindi, è inevitabile. Cosa diversa invece per quanto concerne il preparatore atletico Cristian Freghieri, anche lui scelto all’ultimo momento all’inizio della scorsa stagione, al quale Minotti e la società hanno riconosciuto l’ottimo lavoro svolto. “Ma bisogna anche vedere – ha chiarito il responsabile dell’area tecnica – se il suo modo di lavorare coincide con l’idea di calcio che ha la società”. Insomma, stando a Minotti, tutto sarebbe stato “fatto in funzione del bene del Parma, al di là delle amicizie e delle simpatie personali”.

Per quanto riguarda il tecnico in seconda, il dirigente annunciato che il nome sarà reso noto già nei prossimi giorni. Si tratta comunque di una persona che ha già lavorato con Apolloni e che a quanto pare ha già svolto anche il ruolo di primo allenatore.

Le polemiche – “Ogni volta che andiamo a prendere decisioni ci confrontiamo con Scala, Carra e Ferrari che rappresentano la società. La nostra linea è netta, trasparente, nonostante qualcuno in quest’ultimo periodo dica il contrario”. Così Lorenzo Minotti ha esordito al centro sportivo di Collecchio. E Andrea Galassi è andato oltre: “La società ci dà un obiettivo, per raggiungerlo dobbiamo fare delle scelte”.

I due responsabili dell’area tecnica hanno poi spiegato che, una volta incassata la fiducia della società, hanno iniziato il confronto con tutti. A cominciare dall’allenatore Apolloni, che a sua volta ha fatto delle valutazioni sullo staff tecnico, che hanno trovato d’accordo la società. Quindi sono iniziati gli incontri individuali con i giocatori, a cominciare da Lucarelli, “per quello che ha fatto con questa maglia e per ciò che ha rappresentato in questi anni”.

“Abbiamo detto che non tutti possono restare – ha chiarito subito Minotti – anche se sono scelte dolorose perché tutti hanno dato qualcosa in questa stagione che, nonostante fosse la serie D, resterà nella storia del calcio”. Massima trasparenza, dunque, tanto che Minotti e Galassi respingono le accuse arrivate da più fronti. “La cosa che ci dispiace è che qualcuno, una minima parte, abbia messo in dubbio la linearità e la nostra chiarezza”, ha sottolineato Galassi.

Il caso Melli – “Le porte del Parma per Alessandro Melli sono sempre aperte, ma ciò non vuol dire che tutti possono avere un ruolo”. Questo, nella sostanza, il pensiero del presidente Nevio Scala. Che rispedisce al mittente anche la richiesta di scuse fatta dallo stesso Melli tramite i social. “Non vedo motivo per cui chiedere scusa, perché non ho nulla di cui dovermi vergognare: non ho promesso niente a nessuno. Abbiamo solo assicurato sincerità, lealtà e trasparenza”. Scala in proposito si dice “deluso e amareggiato”, ma non per questo eviterà di salutare Melli, per il quale “le porte del Parma Calcio sono ancora aperte”.

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