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4 giugno – All’asta a Salsomaggiore 108 opere per costruire la pagoda del monastero Zen

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disegno+tecnico+pagodaScambiare arte per arte, bellezza per bellezza. E’ l’idea alla base di un innovativo progetto di crowd-art-funding destinato a costruire un monumento spirituale. Il monastero Zen Sōtō Shōbōzan Fudenji di Salsomaggiore Terme – centro guida dello Zen italiano – ha lanciato una call to action agli artisti e collezionisti di tutta Italia. Le opere, messe all’asta –  online e fisicamente – forniranno i fondi per la pagoda del centro spirituale divenuto, nel tempo, simbolo dell’incontro tra culture e religioni.

Filippo Martinez, Lorenzo Puglisi, KarmenCorak, Pino dal Gal, Stefano Fontebasso, Fabio Massimo Fioravanti, Placido Scandurra, Maurizio Zaccardi sono solo alcuni dei 42 artisti che hanno contribuito con 108 opere. Il 4 giugno alle 16 presso Palazzo Berzieri in centro a Salsomaggiore Terme la battitura dell’asta preceduta dall’esibizione dei FudenTaiko: i tamburi rituali. A battere l’asta il curatore d’arte Federico Mazzonelli (Le opere all’asta)

Nato nel 1984 dalle mani di una piccola comunità, Fudenji è un monastero che vede periodicamente dibattiti con  autorità religiose, filosofi, esperti d’arte, pensatori e contro-pensatori.

Anche il numero delle opere, 108, è una coincidenza – casuale ma stupefacente – che parla di culture che si specchiano l’una nell’altra: 108 sono i grani del rosario indiano e le giovani con le quali balla il dio Indù Krishna; 108 i passi della danza cosmica di Shiva Nataraja, le stelle sacre dell’astrologia cinese e i punti cuciti su una palla da baseball. 108 le tentazioni terrene e i colpi che le bandiscono nel passaggio dal vecchio al nuovo anno in Giappone e i pretendenti che assediavano Penelope nell’Itaca della classicità.

Forse non è neppure un caso che daFudenji lo sguardo corra all’esterno. “Il Tempio dell’altrove nell’altrove del tempo” è come il monastero si racconta. “Ci si arriva solo traslocando – spiega l’Abate Fausto Taiten Guareschi. “Lo Zen è un processo nel quale piacere e dispiacere vengono messi sullo stesso piano. I dubbi non vengono sciolti, ma riconosciuti e accolti perché abbianodignità al fianco delle convinzioni. L’altrove verso il quale cerchiamo di arrivare non è lontano: come l’altra faccia della spirale è il punto di partenza, la nostra interiorità”.

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