Cibus 2016, mille nuovi prodotti in prima mondiale. Ecco tutte le novità

Cibus 2016, mille nuovi prodotti in prima mondiale. Ecco tutte le novità

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5B8A2068Conto alla rovescia per l’apertura di Cibus 2016, il grande salone dell’alimentare torna alle Fiere di Parma con numeri da record. Oltre tremila sono gli espositori che hanno scelto la vetrina internazionale offerta a Parma dalle Fiere e da Federalimentare, e circa mille sono i nuovi prodotti proposti dall’industria alimentare italiana. Di questi, ben 88 sono imprese con sede nel Parmense. L’ingresso a Cibus è aperto al solo pubblico dei professionisti del food, retail e Ho.Re.Ca nazionale ed estero, ma ciò non ha impedito, nel 2014, di superare quota 67.000 visitatori qualificati, 12.000 esteri di cui 1.000 top buyers in arrivo da 50 paesi. Numeri importanti che nell’edizione 2016 si vogliono chiaramente superare.

Il taglio del nastro del grande salone dell’alimentare è fissato per le 12 di lunedì 9 maggio, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, oltre che dei vertici delle Fiere di Parma, di Federalimentare e delle istituzioni cittadine.

Per agevolare i visitatori, oltre alle sezioni speciali, sono stati creati anche differenti percorsi tematici che attraversano trasversalmente i padiglioni della manifestazione per rispondere alle esigenze e alle diverse richieste dei singoli: FreeForm; Bioorganic; FoodService; PrivateLabel; Kosher; Halal; Veg. Inoltre spazio degustazioni anche con abbinamenti a prima vista azzardati ma di sicuro effetto

A Cibus ci sarà anche la Regione Emilia Romagna con lo stand “Deliziando” promosso in stretta collaborazione con Enoteca Regionale e Unioncamere Emilia-Romagna, che vedrà anche la la presenza di sei imprese appartenenti al “paniere” dei prodotti accreditati a Deliziando: Organizzazione Produttori Ortofrutticoli Europa (prodotti derivati dal pomodoro anche Bio); Europi SRLrl (Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop e prodotti dolciari); Donelli Vini (Lambrusco e altri vini a denominazione d’origine del territorio modenese e reggiano); Dolciaria Luigia (cioccolato e altri prodotti dolciari tradizionali regionali); Il Faro (prodotti ittici dell’Adriatico) e Oleificio Pasquinoni Snc (Olio Extravergine di oliva Colline di Romagna Dop).

Nello stand sarà anche realizzata un’area istituzionale nella quale organizzare le degustazioni guidate per gli operatori presenti a Cibus, di prodotti Dop e Igp in collaborazione con i principali consorzi di valorizzazione e tutela: Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma, Salumi Piacentini, Piadina Romagnola e tante altre bontà regionali. I prodotti saranno presentati  in abbinamento con i vini prodotti da vitigni autoctoni regionali quali: Lambrusco di Modena, di Reggio Emilia e di Parma, Sangiovese e Albana di Romagna, Pignoletto, Malvasia, Gutturnio e altri ancora.

Dal 9 al 12 maggio, Cibus, inoltre, sulla scia positiva di Expo2015 – mentre dal padiglione 7 Radio 24 racconterà tutto minuto per minuto – proporrà in anteprima le proposte che arriveranno sul mercato soltanto nei primi mesi del 2016.

Le innovazioni di prodotto interessano tutti i settori merceologici e seguono i criteri della ricerca di un gusto ed una qualità sempre maggiori, di un packaging più pratico per il consumatore e meno dannoso per l’ambiente, dell’offerta di prodotti salutistici, quindi con meno grassi, senza lattosio, biologici, vegani e via dicendo. Di seguito qualche esempio, diviso per settori merceologici.

SALUMI – Si va dalla linea italiana al 100%, dall’allevamento in su (Salumificio Levoni) al Parmacotto Light Strolghino già pelato e pronto da affettare (Terre Ducali); dalla mortadella alle olive verdi pugliesi (Villani) al salame dalla originale forma di molla, per un pubblico giovane (Piovesan) al salame alla nocciola piemontese (Cuore di Mamma – Foreat); dal prosciutto con sale marino e senza conservanti (BP) alla crema di salame e formaggio spalmabile per bruschette (Sirianni).

FORMAGGI – Dalla pratica confezione di gorgonzola a cubetti (Igor) ad una intera linea senza lattosio (Galbani); dal Parmigiano Reggiano bio (Ferrari) alla confezione unica di formaggio spalmabile con cracker senza glutine (Prealpi); dai bastoncini affumicati di scamorza (Alifood) alla mozzarella con meno lattosio (Zappalà)

GROCERY – Dalla maionese senza uova, 100% vegetale (Biffi) alle uova con sostanze nutritive, come acido folico, iodio, etc.(Eurovo); dagli oli vegetali per friggere bio 100% italiani (Zucchi) alla linea di dolcificanti da uve italiane (Naturalia-Eridania); dal dado da brodo bio, da carne 100% italiana (Fereoli) all’olio di argan del Marocco, con proprietà cardioprotettive (Pariani); dalle palline alla salsa di soia per condimenti (Trasimeno) alla panna montata spray fresca, da tenere in frigorifero (Polenghi); dal sale grigio dell’Atlantico, metodo celtico (Gemma di Mare – CIS) alla pasta all’uovo con semi di canapa bio (La Campofilone).

DOLCIARIO – Si va dal Panettone gastronomico by Masterchef (Balocco) al panettone in fette Loison Le Cheesecake (Donatella); dalla linea di preparati per dolci senza zucchero e senza glutine (San Martino) alla crema cioccolato con 40% di carota in sostituzione dello zucchero (Aureli);  dalla pastiera napoletana con shelf life di 8 mesi, ottenuta non con conservanti ma con nuove tecnologie (Perrotta) al dolce a base di mozzarella di bufala e cassata siciliana (La Dolce Terra); dai ghiaccioli Polaretti pronti da gelare (Dolfin) al gelato bio (La Gelateria G7) ed al gelato senza lattosio (Erika).

BEVANDE – Dal nettare di melagrana biologica (Bio Plose) alle nuove birre “cotte”, fermentate e non pastorizzate (Maestri Birrai Umbri); dai frullati naturali al 100%(Sterilgarda) alla bottiglia biodegradabile al 100% (Sant’Anna); dal latte con cannucce al gusto di cioccolato e fragola, per i bambini (Dolfin) al succo di barbabietole (Molini Spigadoro) fino all’energy drink con pappa reale e propoli (La Dolce Vita).

NOVITA’ VARIE – Si va dalla bottarga grattugiata (Callipo) alla tartare di mare (Medusa); dal pollo e patate già cotto bio (Fileni) ai carciofi al tartufo (Selektia); dalla zuppa abruzzese di castagne e ceci pronta, sottovuoto, senza conservanti (De Lucia) al sugo di pomodoro con 50% di verdure, senza conservanti, pensato per i bambini (Rodolfi). Tra i nuovi packaging la confezione in fibre d’erba (Eurovo).

PRODOTTI SALUTISTI – Tanti i prodotti che rispondono alla domanda di benessere dei consumatori: biologici, gluten free, senza olio di palma, vegani, etc. Dai filetti di tonno con sale iodato (Callipo) alle polpette di pollo bio (Fileni); dalle confetture di kiwi giallo vitaminico (VIS) ai frollini gluten free (Delser) fino allo yogurt senza lattosio (Cooperativa Mila). Forte presenza di prodotti che si rifanno all’alimentazione vegana: dalla linea a base di soia (Pedon) alla minestra di riso rosso e quinoa (Euroverde); dal pesto vegan verde (Valbona) all’olio vegano (Fattoria del Nonno-Trasimeno); dalle fette vegetali alternative al formaggio (Benebio) al purè di patate senza latte (Euroverde); dalla piadina vegana (Ster) alla focaccia genovese vegana (Francone) fino alle pizzette vegane in pasta sfoglia multicereali (Sfoglia Torino).

CIBUS INTERNAZIONALE 

Tante novità dunque che meritano un palcoscenico sempre più internazionale. E a conferma che Cibus lo è, alle Fiere di Parma ci sarà anche Assocamerestero, l’associazione che riunisce le 79 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) presenti in 54 Paesi. L’obiettivo è valorizzare le opportunità per l’agroalimentare italiano all’estero e contribuire al dibattito sul ruolo dell’export italiano del settore e le sue prospettive di crescita.

Assocamerestero ha organizzato, con il supporto delle 9 CCIE presenti in loco, una Delegazione internazionale composta da 13 buyer – provenienti da Canada, Stati Uniti e Messico – interessati ad una presa diretta con le aziende espositrici e con una agenda di oltre 200 incontri B2B in programma. L’Associazione ha inoltre organizzato un’apposita sessione di presentazione dei Consorzi e delle produzioni DOP e IGP per gli operatori esteri. Il workshop dedicato, con incontri B2B a seguire, è realizzato in collaborazione con AICIG (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) e si terrà il 10 maggio nel Padiglione 3 – stand E068.

La presenza di Assocamerestero all’evento si inserisce nel Progetto ministeriale relativo alla “Valorizzazione e promozione del prodotto agroalimentare italiano autentico”, promosso e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato nell’ambito del piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto con il Ministero delle Politiche agricole.

“La presenza di Assocamerestero a CIBUS è specificamente dedicata al Progetto, che coinvolge in azioni di promozione delle produzioni autentiche italiane le 9 Camere italiane all’estero presenti sul mercato nord americano – commenta Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero –. Più in generale, ciò testimonia il forte impegno dell’intera rete delle CCIE sull’agroalimentare, che assorbe circa il 50% delle iniziative delle Camere, per un totale di oltre 20 milioni di euro investiti in servizi per le imprese del settore”.

L’export del settore agroalimentare riveste, infatti, un ruolo di primo piano nel panorama economico e produttivo italiano, sia con riferimento al suo valore attuale sia alle sue potenzialità future di crescita. Secondo le elaborazioni di Assocamerestero sui dati Istat, nei primi due mesi del 2016 le esportazioni dell’agroalimentare italiano hanno segnato un aumento del 3,3% su base annua. Nell’anno trascorso, invece, l’export dei prodotti agroalimentari italiani si è attestato a circa 30,3 miliardi di euro, (+6,5% su base annua) rappresentando una quota pari al 7,3% sull’export italiano complessivo. Osservando l’Area extra-UE, il 40% circa dell’export del settore è stato destinato ai Paesi dell’Area NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico).

“Questi dati confermano l’efficacia della strategia elaborata e attuata da Parlamento e Governo per promuovere il Made in Italy – afferma Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione -. Con il progetto curato da Assocamerestero, nello specifico, promuoviamo il cibo 100% Made in Italy coltivato e trasformato in aziende che investono su qualità e certificazioni, anche per contrastare il crescente italian sounding“.

Per quanto riguarda i singoli Paesi di destinazione, i primi cinque mercati di riferimento per l’export agroalimentare italiano sono risultati: Germania (con una quota del 16,0% sull’export agroalimentare complessivo e un valore di 4,8 miliardi di euro); Stati Uniti (con una quota del 11,7% ed un valore di 3,5 miliardi); Francia (con una quota del 11,2% ed un valore di 3,4 miliardi); Regno Unito (con una quota del 9,6% ed un valore di 2,9 miliardi); infine, Svizzera (con una quota del 3,7% ed un valore di 1,1 miliardi). I mercati verso cui si è registrato l’incremento più consistente delle vendite di prodotti agroalimentari sono stati invece: Vietnam (+71,3%), Arabia Saudita (+37,2%), Cina (+26,1%), Emirati Arabi Uniti (+25,6%), Indonesia (+21,4%) e Stati Uniti (+19,5%).

A livello di comparto, infine, i prodotti, che hanno maggiormente contribuito nel 2015 alla performance di export dell’agroalimentare italiano, sono risultati le bevande (con una quota del 24,1%), altri prodotti alimentari (con una quota del 19,4%), prodotti da forno e farinacei (con una quota del 11,8%), frutta e ortaggi lavorati e conservati (con una quota del 11,0%) e infine, carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne (con una quota del 10,2%).

INCONTRI E CONVEGNI

Numerosi a Cibus saranno anche i convegni, gli incontri con gli esperti, le dimostrazioni organizzate anche dai singoli espositori (tutti gli appuntamenti).

L’appuntamento di cartello è a Parma, il 9 e 10 maggio all’auditorium “Niccolò Paganini”, con la seconda edizione del World Food Research and Innovation Forum che di fatto aprirà Cibus 2016 (il programma). Ad aprire i lavori, dopo i saluti del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, interverrà il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Tra i relatori: Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo e relatore permanente per Expo 2015, il ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina, e gli assessori regionali Simona Caselli (Agricoltura), Palma Costi (Attività produttive) e Patrizio Bianchi (Università e formazione).

Il World Food Research and Innovation Forum è un progetto iniziato nel 2014 attraverso un percorso di eventi internazionali e culminato nella conferenza dello scorso 22-23 settembre realizzata nel contesto di Expo Milano 2015. L’obiettivo è promuovere una piattaforma permanente ed un evento internazionale biennale dedicato ai temi della ricerca, della sostenibilità, della sicurezza nel settore agroalimentare e delle sfide per il futuro dell’alimentazione del pianeta, che rappresentano un punto di riferimento per gli stakeholder globali nella ricerca, nell’industria, nel governo e nella finanza.

Mercoledì 11 maggio, invece, alle Fiere Parma, con inizio alle 16, il Gruppo Brazzale, l’azienda casearia più antica d’Italia, organizza un convegno dove verrà presentata una vera innovazione nel settore: l’etichetta di filiera. Sarà un’occasione unica per un confronto aperto alla presenza di giornalisti e filosofi. E’ prevista inoltre la partecipazione di Confagricoltura.

Sempre mercoledì 11 maggio, alle 14.30, al padiglione 2 si terrà l’incontro “Università e imprese per la ricerca: al Campus di Parma nasce il Polo per l’innovazione”, nel corso del quale sarà presentato a imprenditori e manager, attraverso la testimonianza diretta delle realtà imprenditoriali già attive al Campus, il bando in scadenza il prossimo 20 giugno, rivolto ad aziende interessate a insediarsi nei Poli per l’innovazione InnoHub e Country Foodlabs dell’Università di Parma. Saranno circa 30 le imprese che, vivendo fianco a fianco con i dipartimenti e i centri di ricerca del Campus di Parma, potranno contare su un rapporto privilegiato con le competenze e le strutture presenti. Tra i presenti al convegno, oltre al rettore Loris Borghi, l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli.

Giovedì 12 maggio, dalle 10, infine, l’Organizzazione interprofessionale Pomodoro da Industria Nord Italia terrà il convegno sul tema “Responsabilità e trasparenza di filiera: il sistema pomodoro da Industria del Nord Italia”.

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