Parmalat Spa, la sede emigra a Milano. Ecco il nuovo Cda, Chersicla...

Parmalat Spa, la sede emigra a Milano. Ecco il nuovo Cda, Chersicla presidente

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Tutto secondo copione all’assemblea degli azionisti di Parmalat Spa, con i soci di minoranza all’attacco della gestione Lactalis definita da qualcuno peggiore di quella dei tempi di Calisto Tanzi. L’assemblea, potendo contare su una maggioranza schiacciante di oltre l’87% del capitale, ha comunque approvato le riforme allo statuto proposte dai francesi, riducendo così i margini operativi delle opposizioni all’interno del consiglio d’amministrazione e trasferendo la sede legale del gruppo da Collecchio a Milano.
Confermati Gabriella Chersicla alla presidenza del gruppo e Yvon Guérin come amministratore delegato. Con la riforma dello statuto, inoltre, la maggioranza incamera 8 consiglieri su 9. Siederanno nel Cda Parmalat anche Patrice Gassenbach, Michel Peslier, Elena Vasco, Angela Gamba, Pier Giuseppe Biandrino e Nicolò Dubini che fanno riferimento al gruppo francese, mentre le opposizioni hanno portato in consiglio il solo Umberto Mosetti. Il nuovo board resterà in carica per tre esercizi, cioè fino all’approvazione, nell’aprile 2019, del bilancio 2018.
Per quanto riguarda il collegio dei sindaci, invece, la minoranza aveva diritto alla nomina del presidente e ha ottenuto l’elezione del parmigiano Marco Pedretti, mentre i sindaci sono Giorgio Loli e Alessandra Stabilini, con Saverio Bozzolan e Matteo Tiezzi come supplenti.
L’assemblea ha inoltre detto sì al bilancio 2015, chiuso con un utile netto di 65,3 milioni di euro che da il via alla distribuire un dividendo pari a 0,017 euro per azione ordinaria in pagamento il prossimo 25 maggio.

Lo scontro frontale si è registrato come era nelle previsioni sulle modifiche allo statutoche di fattofanno perdere al Parmense anche la sede legale della Parmalat, trasferita armi e bagagli a Milano. Ma anche perché riducono ulteriormente gli spazi delle opposizioni. In sostanza Parmalat diventa così sempre più francese e un po’ più opaca, in quanto sarà meno facile per le minoranze far contare la propria posizione non solo all’interno del board, ma anche nei comitati di gestione dai quali è stata cancellata la presenza delle opposizioni.
Non solo. Con le modifiche adottate viene meno anche il divieto, per gli amministratori, di partecipare alla votazione di quelle delibere per le quali sarebbero in conflitto d’interessi. Soluzioni che fanno dire ad Arturo Albano, rappresentante del fondo Amber, come questa Parmalat sia diventata “addirittura peggiore rispetto all’era Tanzi”. Mentre Luciano Castelli, rappresentante di Fidelity, sottolinea come “la bocciatura da parte dei proxy advisor Iss e Glass Lewis siano la limpida conferma che le modifiche allontanano Parmalat dalle best practices internazionali”.
Accuse che la presidente Chersicla, soprattutto per l’accostamento all’era Tanzi, ha ritenuto “estremamente offensive”. Sempre Chersicla, rispondendo ai dubbi dell’opposizione sui motivi della sottovalutazione del titolo in Borsa rispetto ai risultati industriali, ha spiegato che questo è dovuto agli investimenti in atto nel gruppo e che i risultati borsistici si vedranno non appena completata questa fase.

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