ParmaSì, l’onorevole Mazziotti spiega le ragioni della riforma costituzionale

ParmaSì, l’onorevole Mazziotti spiega le ragioni della riforma costituzionale

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parmasi“Bisogna portare il dibattito sul Referedum costituzionale nel merito delle questioni. Purtroppo fino ad oggi esso è solo strumentalizzato a fini politici”. Così ha esordito Andrea Mazziotti, presidente della Commissione Affari Istituzionali della Camera, partecipando alla conferenza stampa promossa dal Comitato referendario ParmaSì all’hotel Century di Parma.

Andrea Bertora, coordinatore di ParmaSì, ha introdotto Mazziotti come “una delle persone più titolate sull’argomento e quindi siamo onorati di averlo oggi con noi. Come Comitato cercheremo di attivarci affinché la contrapposizione avvenga sui contenuti di questa Riforma epocale che porterà al superamento del Sistema del Bicameralismo perfetto che in Europa esiste solo in Italia”.

E poi intervenuto Matteo Cattani, vicesindaco di Corniglio e membro del Comitato: “Questa legge va a scardinare e risolvere tematiche da cui si parla da decenni. Cercheremo di portare le ragioni del Sì su tutto il territorio provinciale. Il nostro gruppo è aperto a chiunque sia interessato, non è composto da tesserati di partito. Abbiamo appena celebrato il 25 aprile e ci tengo a ribadirlo: noi difendiamo in modo inflessibile i principi della nostra Costituzione, ma vogliamo aggiornare alcuni sui aspetti per meglio adattarla ai tempi attuali”.

Il vicesindaco di Roccabianca Alessandro Gattara, anch’egli aderente a ParmaSì: “Cercheremo di incontrare soprattutto i giovani, persone non schierate e tantomeno partecipi alla vita partitica. Vogliamo portare consapevolezza su un referendum così rivoluzionario”.

“Siamo solo nella fase iniziale della campagna referendaria, che non deve essere interpretata (da entrambe le parti) come una competizione né pro né contro il Governo o come l’ennesima occasione di polemica politica – ha sottolineato l’onorevole Mazziotti -. A maggior ragione perché nei corridoi tutti dicono di condividere le novità sul bicameralismo, rapporto Stato-Regioni, abolizione del Cnel, etc. La critica che questa Riforma sia autoritaria non è un’accusa estrema, ma è semplicemente falsa, perché non c’è alcuna disposizione che aumenti i poteri del Governo. Anzi, purtroppo, si va a complicare l’elezione del Presidente della Repubblica richiedendo un quorum maggiore. Su questa Riforma ci sono stati dei compromessi, come è inevitabile accada in Parlamento, all’inizio soprattutto con Forza Italia e poi con la minoranza del Pd”.

“Nella sostanza – ha spiegato il presidente della Commissione parlamentare – sono due le grandi modifiche che verranno introdotte. Primo l’eliminazione il bicameralismo paritario. La Camera dei Deputati diventerà l’unico organismo deliberante sulle leggi ordinarie. Finiranno, così, i palleggi tra Camera e Senato nei quali è capitato spesso di vedere gruppi dello stesso partito votare in modo difforme alla Camera e al Senato. Ciò incide sulla velocità del processo deliberativo ma ancora di più sulla sua qualità. Il Senato, composto da rappresentanti delle Regioni, avrà solo un ruolo propositivo, di controllo e di proposta, mantenendo una funzione vincolante nelle modifiche costituzionali e in pochi altri temi. Secondo il cambiamento del rapporto Stato-Regioni: per evitare duplicazioni e sovrapposizioni alcune materie saranno riportate in capo alla Stato (commercio estero, energia, infrastrutture…) al quale è stata anche riconosciuta una “clausola di supremazia”, ovvero la possibilità, in determinati casi, di legiferare nelle competenze regionali. Questo referendum – ha concluso Mazziotti – inciderà sul futuro funzionamento dello Stato e quindi il coinvolgimento delle giovani generazioni è fondamentale”.

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