MoRe Museum, dal 1 maggio due mostre virtuali di progetti mai realizzati

MoRe Museum, dal 1 maggio due mostre virtuali di progetti mai realizzati

868
0
CONDIVIDI

Cartolina dal Fondo Luigi SavoriniDomenica 1 maggio 2016 MoRE – Museum of refused and unrealised art projects presenta due esposizioni virtuali di progetti artistici mai realizzati. Nei suoi primi quattro anni di vita MoRE ha acquisito progetti mai realizzati di artisti di rilievo internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, come Valerio Berruti, Davide Bertocchi, Bianco-Valente, David Casini, CRASH! (Scott King & Matthew Worley), Matthew Darbyshire, Flavio Favelli, Regina José Galindo, Goldschmied & Chiari, Franco Guerzoni & Luigi Ghirri, Kensuke Koike, Ugo La Pietra, H.H. Lim, Claudia Losi, Elio Marchegiani, Eva Marisaldi, Jonathan Monk, Liliana Moro, Giovanni Ozzola, Giulio Paolini, Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Paolo Scheggi, Lorenzo Scotto di Luzio, Sissi, Luca Trevisani, Massimo Uberti, Enzo Umbaca, Silvio Wolf, Erwin Wurm & Coop Himmelb(l)au. Gli artisti hanno aperto i propri archivi personali, e condiviso con il pubblico le loro idee che per qualche motivo non si sono concretizzate.

Il 1 maggio verranno inaugurate due mostre virtuali : la prima Quando il pubblico rimane privato. Progetti non realizzati di Luca Vitone è curata da Elisabetta Modena e composta da quattro progetti che non hanno vinto i concorsi per i quali erano stati presentati. Due progetti erano già presenti nella collezione di MoRE:Una tigre per Torino, progetto per il concorso Premio ArteGiovane – Torino incontra l’arte. Una porta per Torino, 2002 e Foglie al vento, progetto per il concorso Arte per piazza Matteotti – Imola (Bo), 2010. Gli altri due progetti sono nuove acquisizioni, presentate qui per la prima volta. Il primo è il Concorso di progettazione Piazza Verdi – La Spezia proposto nel 2009 insieme all’architetto e curatore Frank Boehm: un “salotto urbano” pedonale, zona di sosta e di incontro nell’ambito del concorso di progettazione per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Verdi bandito dal Comune di La Spezia e P.A.A.L.M.A. (Premio Artista Architetto La Marrana Arte Ambientale) in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Il secondo progetto inedito è il Concorso per la progettazione di un monumento dedicato ai disertori del nazismo, pensato nel 2009 per il centro della città di Colonia. Vitone, che risiede in Germania da diversi anni, propone una riflessione politica nei confronti di un tema complesso come la diserzione. Il monumento immaginato è costituito da un pennone di 12 metri circa alla cui sommità oscilla al vento una banderuola decorata con il simbolo dell’infinito, fissato su una placca di ferro su cui compare la mappa della città di Colonia.

La seconda mostra Evidence of absences è ideata dal curatore ospite Elena Lydia Scipioni e coinvolge gli artisti Mathis Collins, Maria Adele Del Vecchio, Ibro Hasanovič, G. Küng, Sandro Mele e Kostis Velonis.

L’esposizione collettiva include sei nuove donazioni al Museo MoRE di altrettanti artisti: si tratta di opere rimaste parzialmente incompiute e qui raccolte sotto un unico titolo (Evidence of absences) che sottolinea l’importanza, di natura scientifica, di progettualità sospese tra una condizione di esistenza e assenza. Esempi nella storia dell’arte di progetti non conseguiti che hanno influenzato il pensiero artistico e la società dimostrano che questa categoria di non-opere va riconsiderata, studiata e analizzata per individuare i possibili prodromi di un cambiamento e gli indici di un pensiero la cui piena evoluzione richiede ancora tempo, ricerca e sostegno. Non a caso, l’immagine guida scelta dal curatore è un omaggio agli artisti presenti in mostra e a tutti gli artisti – senza dimenticare curatori e galleristi – che ogni giorno resistono alle intemperie del sistema dell’arte con ogni mezzo. Un omaggio anche a MoRE e all’Università di Parma che da tre anni si fanno motore di raccolta, conservazione e possibile rilancio di questi progetti.

Il sito www.moremuseum.org è composto da un archivio di progetti interamente in formato digitale, reso possibile anche grazie alla collaborazione con il centro CAPAS dell’Università degli Studi di Parma, uno spazio riservato a esposizioni temporanee, e una sezione destinata a ospitare interventi critici e approfondimenti sul tema del “non realizzato”. Con questo obiettivo, intorno a MoRE si è costituito un network di professionisti provenienti dal mondo dell’arte contemporanea, storici dell’arte, critici, curatori e esperti del settore, che contribuiscono con le loro diverse professionalità alla crescita del progetto nell’ambito dell’associazione culturale Others.

Nessun commetno

Lascia una risposta: