Iren: incomprensibili le critiche dei sindacati

Iren: incomprensibili le critiche dei sindacati

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Iren sede 2Il Gruppo Iren scende in campo all’indomani dello sciopero generale proclamato per il 29 febbraio da Cgil, Cisl e Uil (leggi) e dalle rispettive sigle di categoria per negare che il percorso in atto a livello aziendale possa avere – come denunciato dai sindacati – ripercussioni negative sui lavoratori del gruppo.
Da tempo è stato avviato il complesso percorso di razionalizzazione societario di Iren, fortemente voluto dai Soci – si legge in una nota della multiutility – allo scopo di rendere veramente effettiva la fusione tra le varie componenti l’azienda. Questo percorso ha portato, tra l’altro, alla nascita della nuova società “IRETI”, operativa dal 1° gennaio 2016. In IRETI, che  gestisce in modo integrato e capillare sul territorio nazionale la distribuzione di energia elettrica e gas e il servizio idrico integrato, sono confluite le attività prima di competenza delle società Iren Emilia, AEM Torino Distribuzione, Genova Reti Gas, Iren Acqua Gas, Acquedotto di Savona, Eniatel e Aga. Grazie all’integrazione – continua la nota di Iren – la nuova società intende migliorare ulteriormente la propria efficacia, economicità e qualità dei servizi, operando con competenza e professionalità, nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Ciò consentirà inoltre di continuare ad investire in modo determinante in innovazione in tutta la catena, dalla progettazione alla gestione delle reti, con l’obiettivo specifico di garantire migliori servizi per i cittadini, riduzione dei costi ordinari e migliore qualità del lavoro per gli operatori. La nascita di IReti – tra gli altri benefici – ha portato anche ad una sensibile riduzione del numero dei Consigli di Amministrazione e di “poltrone”, come da sempre richiesto alle società a capitale pubblico“.
Insomma, tutto secondo copione e per il bene di tutti secondo il Gruppo Iren.
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Stupisce quindi che una occasione di crescita e di integrazione come quella offerta dalla neo costituita società Ireti non sia stata colta appieno dalle Parti sociali che hanno riversato sull’azienda diverse critiche, sulle quali va fatta qualche precisazione – sottolinea quindi il Gruppo Iren -. Innanzitutto la riorganizzazione in atto a livello di Gruppo non pregiudica in alcun modo l’assoluto rispetto delle normative e di tutte le regole di sicurezza e di buona tecnica ed il processo di riorganizzazione gestionale e amministrativa non ha nessun effetto negativo sulla qualità del servizio reso. L’azienda, inoltre, non ha in previsione ridimensionamenti dell’organico determinati da mera ricerca del profitto su nessuno dei territori in cui opera. Tutte le cessazioni di rapporto del 2015 sono avvenute su base volontaria. Per quanto riguarda il rapporto tra nuove assunzioni e cessazioni di lavoro, a fronte della previsione aziendale di effettuare un piano di assunzioni pari a circa il 60% delle uscite, nel 2015 il rapporto assunzioni/cessazioni è stato pari al 48% garantendo la piena continuità operativa. Vero è che il processo di integrazione ha evidenziato ridondanze, ma l’impegno dell’azienda ad evitare soluzioni traumatiche è costante e immutato. In particolare, in Emilia, a fronte di 131 cessazioni sono state effettuate 54 assunzioni (49% circa), per lo più di giovani (con meno di 29 anni di età), ma anche di persone qualificate per rispondere più rapidamente alle sfide del nuovo contesto normativo e competitivo“.
L’investimento su formazione e addestramento del personale è costante e l’inserimento del nuovo personale è stato curato con grande attenzione – continua la multiutility -. Le ore di formazione del 2015 sono state 108.000 e il 93,5% dei dipendenti ha frequentato almeno un corso. Il Gruppo sta definendo progetti per l’alternanza scuola – lavoro mediante un accordo con gli uffici scolastici regionali di Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna, mettendo a disposizione le proporie competenze  per l’orientamento e l’acquisizione di conoscenze specifiche da parte di studenti delle classi 3-4-5 di Istituti tecnici – 400 ore – e licei – 200 ore. Nel percorso di integrazione del Gruppo si inserisce anche il tema dell’unificazione e dell’omogeneizzazione dell’orario di lavoro che prevede necessariamente una uniformazione degli orari, oggi differenziati a seconda dei territori, dei settori e anche della data di assunzione“.
Tale passaggio, forse uno degli elementi scatenanti la protesta come si può leggere da alcune dichiarazioni sulla stampa locale – continua Iren – non ha tuttavia comportato modifiche alle condizioni economiche retributive dei rapporti di lavoro. Nel corso del 2015 sono stati effettuati circa 100 incontri con le organizzazioni sindacali su vari Territori, di cui una decina con l’assistenza delle organizzazioni sindacali nazionali; le relazioni industriali sono quindi state continue e nel 2015 non è avvenuta alcuna vertenza sindacale aziendale. Da notare che il 15.12.2015 sono stati sottoscritti importanti accordi su premio di risultato di Gruppo e formazione; Il Gruppo Iren non ha negato dunque alcun confronto richiesto ma, al contrario, ha confermato la propria volontà a continuare il dialogo sulle tematiche aperte dando la propria disponibilità anche ora ad un incontro nella prima quindicina di marzo che verrà calendarizzato appena vi sarà la risposta delle organizzazioni sindacali“.

1 COMMENTO

  1. Paglia-Barbacini (SI): Iren, I Comuni alzino la voce e ascoltino i lavoratori

    I lavoratori e le lavoratrici di Iren che ieri hanno incrociato le braccia anche nella nostra regione – da Reggio Emilia a Parma fino a Piacenza – meritano di essere ascoltati molto attentamente.
    Denunciano una politica aziendale sempre più spostata sulla finanza e sempre meno sulla garanzia di buoni servizi per gli utenti nonché una grave rottura delle relazioni sindacali.
    Chiedono una gestione efficiente e di qualità dei beni comuni e che la multiutility investa sui territori, a partire dall’assunzione di giovani, piuttosto che disinteressarsene.
    Le parole degli esponenti istituzionali non possono limitarsi alla presa d’atto di una situazione che non va, occorre che i Comuni alzino la voce e facciano valere la maggioranza pubblica di cui dispongono.

    Giovanni Paglia – deputato SI
    Federica Barbacini – coordinatrice provinciale SEL PR

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