Il Governo sblocca l’autostrada Cispadana. Esulta la Regione, s’infuria Legambiente

Il Governo sblocca l’autostrada Cispadana. Esulta la Regione, s’infuria Legambiente

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CispadanaSbloccato il progetto definitivo dell’autostrada regionale Cispadana. La decisione è arrivata nel corso del Consiglio dei ministri presieduto mercoledì sera dal premier Matteo Renzi. Superato di fatto il contrasto sorto tra i ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali sulla compatibilità ambientale del progetto di autostrada che collega il casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara sud sulla A13. La procedura di Valutazione d’impatto ambientale ha avuto una gestazione un po lunga: avviata nell’ottobre 2012, si è bloccata nel gennaio 2015 e ci è voluto più di un anno per superare il contrasto sorto fra i due dicasteri.

“In considerazione degli aspetti, giudicati rilevanti, attinenti la salute delle popolazioni interessate e la conservazione dell’habitat e delle specie faunistiche protette – si legge nel comunicato del Governo – il Consiglio dei ministri ha condiviso la proposta del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al tracciato in prossimità del comune di Sant’Agostino e della frazione di San Carlo, condividendo quindi lo spostamento del medesimo tracciato a nord della frazione di San Carlo”.

La notizia è di quelle che, come spesso capita in Italia, più che unire, dividono. Da una parte gli ambientalisti contrari al progetto, dall’altra la politica che lo ha promosso e sostenuto. Soddisfazione, quindi, è stata espressa dalla Regione Emilia Romagna, mentre Legambiente non ci sta.

Siamo grati al Governo per questo passo fondamentale, un giro di boa verso la concretizzazione di un’opera strategica per la nostra regione – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Donini -. Ora potremo procedere in modo più spedito nel confronto con il ministero delle Infrastrutture, affinché la concessione autostradale passi allo Stato. Da parte nostra, contiamo di aprire i cantieri entro il mandato”.

Parliamo di un’opera – prosegue Donini – che consentirà un collegamento diretto fra le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, e il completamento del corridoio est – ovest con l’Adriatico. Un’opera che concorrerà a dare slancio, anche  a livello economico, a un’area della nostra regione, quella della pianura orientale, che soffre storicamente per la mancanza di collegamenti agevoli. La Cispadana – conclude Donini – servirà anche le zone colpite dal terremoto del 2012 e, per tutto il suo tracciato, concorrerà in modo significativo a  diminuire l’inquinamento urbano, togliendo traffico pesante e riducendo tempi di percorrenza e incidenti”.

Secondo Legambiente, invece, “si tratta dell’ennesimo attacco al territorio regionale da parte di una grande opera inutile. Perché se è vero che i comuni della bassa modenese e ferrarese hanno un effettivo problema di mobilità, la soluzione adottata, di un’autostrada regionale, è  quanto di più lontano alla soluzione di tali problemi. Per le caratteristiche stesse dell’opera questa favorirà il traffico di attraversamento e il conseguente inquinamento, ma non certo la mobilità a breve e medio raggio. Inoltre l’opera rischia di rimanere a metà del guado dal punto di vista finanziario, per il pesantissimo costo e per i dubbi ritorni in termini di utenze“.

Una bocciatura netta, dunque, per gli ambientalisti, che aggiungono: “Non a caso il project financing che si era ricercato negli anni passati per la costruzione dell’opera non ha trovato soggetti privati interessati alla realizzazione, che ad oggi è tutta legata al rinnovo della concessione ad Autobrennero per la gestione dell’A22. Lo sblocco del progetto autostradale infatti segue l’accordo che prevede che lo Stato, con l’intesa degli enti locali, affidi tramite concessione trentennale la gestione dell’A22 a una società a totale capitale pubblico; l’attuale società di gestione è pubblica all’85 per cento, il che significa che in caso di affidamento del servizio, i soci pubblici dovranno acquisire le azioni dei privati e poi esporsi al rischio finanziario della nuova opera. Una complicata architettura ed un intreccio di interessi in cui è difficile capire a che punto si colloca il reale bisogno dei territori. Quello che è certo – continua Legambiente – è che si propone l’ennesima opera utile solo a favorire il trasporto merci su gomma, con la copertura economica dei contribuenti, sottraendo risorse al trasporto su ferro. Va sottolineato infine che buona parte delle opere cosiddette “compensative” chieste dai Comuni sono altre urbanizzazioni, anziché ripristino di verde, con un pesantissimo effetto moltiplicativo sulla perdita di campagna“.

Legambiente annuncia quindi che “continuerà con maggior forza la sua opposizione a questa ed alle altre inutili opere stradali rimaste ancora nei programmi della Regione, come la Bretella Campogalliano-Sassuolo“.

Il progetto della Cispadana, secondo i sostenitori, nasce per rispondere a un’esigenza di razionalizzazione della rete al servizio del territorio attraversato, ma anche di connessione dei principali itinerari nord-sud del Paese: l’infrastruttura intercetta le direttrici dell’Autobrennero e dell’A13/E55 e, attraverso queste, dell’E45/A14 e l’A1/Autocisa. Può essere considerata perciò come un’alternativa all’asse centrale del corridoio via Emilia (A1/A14).

Le province interessate dalla Cispadana sono Reggio Emilia, Modena e Ferrara, 13 i comuni: Reggiolo e Rolo in provincia di Reggio Emilia; Novi, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia in provincia di Modena; Cento, Sant’Agostino, Poggio Renatico e Ferrara in provincia di Ferrara. L’opera ha un costo complessivo di 1 miliardo e 308 milioni; la quota regionale ammonta a 179,7 milioni di euro. La lunghezza complessiva dell’infrastruttura (che ha due corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza) è di circa 67,5 km., con inizio nel comune di Reggiolo (dove si raccorda con l’autostrada A22 del Brennero) e termine nel comune di Ferrara (con attestazione finale sulla barriera di Ferrara Sud della A13 Bologna-Padova).

Nel 2006 la Regione approva il programma delle autostrade regionali, che contiene la Cispadana. La previsione della nuova infrastruttura viene recepita nella programmazione dei diversi comuni interessati. Nello stesso anno, la Regione decide di realizzare l’opera attraverso lo strumento del project financing (ricorso al capitale privato con partecipazione finanziaria pubblica). A marzo 2010 viene costituita l’ARC SpA (Autostrada Regionale Cispadana), società concessionaria per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura.

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