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Crisi nella maggioranza, il Movimento 5 Stelle attacca il Pd. E chiede dimissioni di Nuzzo e Savani

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Andrea D'AlessandroLa spaccatura nel Movimento 5 Stelle – presente ora in maggioranza e all’opposizione nello stesso consiglio comunale, quello di Parma – infiamma la politica parmigiana. Ed è motivo di un nuovo scontro tra i pentastellati e il Partito democratico. Non senza però, una “gentile” richiesta di dimissioni ai due consiglieri che in corso d’opera hanno abbandonato i banchi della maggioranza.
La recente fuoriuscita dal Gruppo di maggioranza dei Consiglieri Savani e Nuzzo – sottolinea in una nota il Movimento 5 Stelle – è un fatto non rilevante al fine della stabilità del Comune, al contrario di quello che vuol far credere il PD locale. Infatti ad oggi la maggioranza può contare su 19 voti contro i 14 della minoranza. Il Partito Democratico di Parma ha decine di correnti che non hanno niente a che vedere l’una con l’altra. Recentemente tende anche ad inglobare personaggi che hanno fatto parte delle vecchie giunte di destra creando sempre più confusione. Sono a decine i casi in cui, dove governa il PD – ricorda il Movimento 5 Stelle che sostiene Federico Pizzarotti – avvengono mozioni di sfiducia verso il proprio sindaco. L’ultimo ad esempio è avvenuto pochi giorni fa in provincia di Perugia dove il sindaco è decaduto a seguito delle dimissioni dei consiglieri del suo partito“.
I consiglieri di maggioranza che hanno espulso Mauro Nuzzo e perso per strada Fabrizio Savani, dopo aver subito anche l’abbandono degli Amici di Beppe Grillo, ostentano grande tranquillità. Ma la vigilia delle elezioni, anche se ancora manca poco più di un anno, si sa non è certo periodo per star sereni. “La nostra maggioranza ad oggi, invece, non ha correnti e siamo uniti nel sostenere l’operato di Sindaco e Giunta – continua la nota dei 5 Stelle -. Solo grazie a questa compattezza abbiamo messo al sicuro la città da un probabile default dovuto all’operato delle amministrazioni di destra che ben conosciamo e che hanno lasciato 850 milioni di euro di debiti oltre che ai consistenti tagli governativi. Ovviamente riconosciamo che la città ha ancora dei problemi non risolvibili nel breve termine, le cui soluzioni, a volte, vanno al di là dei poteri di un comune. Questo, però, sarà finalmente il primo anno in cui riusciamo a fare investimenti consistenti dopo tre anni di sacrifici. Di questo ne andiamo fieri in primis come cittadini e poi come politici poiché ci stiamo riscattando in molti ambiti sia a livello regionale che oltre i confini nazionali. Prova ne sono i numerosi riconoscimenti ricevuti oltre che le delegazioni di altre città che vengono qui a comprendere le metodologie e i progetti applicati da Parma“.
Di questo – si legge ancora nella nota – non potranno pregiarsi coloro che non hanno sostenuto la Giunta nei momenti più delicati come ad esempio la votazione del bilancio e altre importanti delibere. E in questo caso ci riferiamo a Nuzzo e Savani che oggi vorrebbero utilizzare abusivamente il simbolo del Movimento 5 Stelle quando invece dovrebbero dimettersi per aver cambiato casacca in corso di mandato. I cittadini non ci hanno eletto per fare sterile polemica ma per risolvere i problemi e per rilanciare l’immagine della città“.
A questo punto solo Beppe Grillo e il suo direttorio possono fare un briciolo di chiarezza. Perché due Movimenti in una sola città sono decisamente troppi. La confusione regna sovrana anche tra gli stessi consiglieri di maggioranza. Che infatti così concludono la nota: “Attendiamo fiduciosi la presa di posizione dei vertici nazionali del Movimento, consapevoli che Parma e la sua Amministrazione, in ogni caso, continueranno ad avanzare senza indugi, con cuore e senso civico”.

1 COMMENTO

  1. Pizzarotti non ha rispettato il programma elettorale

    Il Movimento 5 Stelle si spacca. La scissione nella maggioranza che guida Parma rende ancora più palese il mancato rispetto del programma elettorale grazie al quale Pizzarotti è stato eletto. E’ per questo, infatti, che i consiglieri Nuzzo e Savani hanno deciso di lasciare la maggioranza, per le promesse non mantenute dal sindaco. Il primo cittadino aveva promesso di non far accendere l’inceneritore che, invece, funziona e brucia rifiuti anche di Reggio Emilia. E che dire dei tagli ai servizi sociali, delle difficoltà della raccolta differenziata, dell’aumento della criminalità e dello scempio fatto di ogni iniziativa culturale? Ancora più preoccupante è che il sindaco non pensa ai problemi della città ma a chi deve utilizzare il simbolo del Movimento 5 Stelle e invoca l’intervento di Beppe Grillo. Così facendo mettono gli interessi di bottega davanti a quelli della città, sperando che l’uso del simbolo possa portare qualche punto in più alle elezioni. Ai parmigiani non interessa chi rappresenti il “vero” Movimento 5 Stelle ma interessa che l’amministrazione comunale lavori per il bene della città. Ci appelliamo al buon senso dei consiglieri grillini (tutti): fate in modo che non sia Parma ad essere penalizzata dalle liti interne al vostro partito. Fra un anno e mezzo saranno i parmigiani, con il loro voto, a farvi sapere cosa ne pensano.

    Paolo Buzzi, capogruppo Forza Italia Parma
    Francesca Gambarini, capogruppo Forza Italia Fidenza

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