Nuzzo e Savani all’opposizione formano il gruppo Movimento 5 Stelle Parma

Nuzzo e Savani all’opposizione formano il gruppo Movimento 5 Stelle Parma

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Mauro NuzzoIl Movimento 5 Stelle si sdoppia e nasce il… Movimento 5 Stelle Parma. Il consigliere Fabrizio Savani lascia il gruppo di maggioranza che sostiene il sindaco Federico Pizzarotti per raggiungere, all’opposizione, il collega Mauro Nuzzo. Proprio quest’ultimo, nel corso della seduta odierna del consiglio comunale, ha reso nota la decisione di Savani, comunicata in mattinata al sindaco Pizzarotti e al presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi.

Ma se l’uscita di Savani dalla maggioranza – da tempo critico con la gestione parmigiana del Movimento 5 Stelle – sembrava ormai una questione di tempo, è la successiva comunicazione di Nuzzo a far sussultare l’aula. Nuzzo e Savani formeranno un gruppo autonomo che si chiamerà proprio Movimento 5 Stelle Parma.

Adesso la bomba innescata da Pizzarotti e dal gruppo di maggioranza con l’allontanamento di Nuzzo dal gruppo consiliare è deflagrata. Chi è il Movimento 5 Stelle? Pizzarotti all’indomani della “rimozione forzata” di Nuzzo dai banchi della maggioranza, aveva chiesto il pronunciamento del direttorio del Movimento di Grillo, affinché si stabilisse una volta per tutte chi, a Parma, rappresenta il 5 Stelle. Ma se prima c’era solo un dubbio, adesso c’è una certezza: il Movimento 5 Stelle è anche all’opposizione. Un gruppo politico in stato confusionale, anche se i più confusi, a questo punto, sono i cittadini di Parma.

Cittadini già delusi per la vicenda rifiuti e inceneritore, raccolta della spazzatura, degrado in diverse zone della città, tassazione eccessiva, servizi all’infanzia e chi più ne ha…

presidenza e giunta

Il sindaco Pizzarotti, intervenuto in consiglio comunale, ha detto che “Savani non ha dato motivazione di questa sua decisione”, pronunciando sempre “frasi sibilline che dicono ma non dicono mai niente”. Una presa di posizione, quella del primo cittadino, che – anche se arrivata nell’ambito delle comunicazioni alla giunta – è apparsa per nome e per conto del Movimento 5 Stelle, mentre i consiglieri di maggioranza sono rimasti in silenzio. Non sono quindi mancate le scintille con Maria Teresa Guarnieri che non si è tirata indietro dal sottolineare la “stranezza” del tipo d’intervento.

Pizzarotti ha poi ricordato l’esistenza di un “regolamento nazionale per la gestione del logo del Movimento”, aggiungendo ironicamente che Nuzzo e Savani, visto il nome scelto per il loro gruppo, “avranno sicuramente una lettera di Beppe Grillo, la vedremo”.

Già perché uno dei problemi politici oggi, a un anno o poco più dalle elezioni, è che non si sa più chi, a Parma, è il Movimento 5 Stelle. E il silenzio di Beppe Grillo e del direttorio sono emblematici. Anche se una cosa appare ormai certa: i rapporti con Pizzarotti, sempre che ci siano ancora, sembrano essere davvero ai ferri corti.

Intanto Savani, tirato in ballo da un piccato Pizzarotti, ha replicato al sindaco sostenendo di non trincerarsi “dietro niente”. “Pago e continuerò a pagare anche in futuro la mia coerenza al programma e ai valori incarnati all’interno del programma del Movimento 5 stelle”, ha poi aggiunto.

In aula, a manifestare sostegno a Savani e Nuzzo, un gruppo di Amici di Beppe Grillo, da tempo ormai contro l’amministrazione Pizzarotti. Insomma, con un’amministrazione che continua a perdere pezzi e, probabilmente, anche sicurezza sui propri numeri, per il Movimento 5 Stelle non c’è neppure tempo per festeggiare il nuovo arrivato Andrea D’Alessandro.

A differenza di Nuzzo, però, Savani è rimasto per ora al suo posto. Per trasferirlo tra i banchi dell’opposizione, infatti, serve l’intervento dei tecnici per il trasferimento del software. A chiarire la questione Nuzzo, in consiglio, è stato il presidente Vagnozzi, chiudendo la polemica con l’ex consigliere di maggioranza. Vagnozzi ha sostenuto infatti di aver chiamato i tecnici per predisporre l’ingresso dei due nuovi consiglieri comunali, ma nel giorno dell’intervento è arrivata la comunicazione del capogruppo Marco Bosi relativa all’espulsione di Nuzzo, quindi si è proceduto al trasferimento anche per lui. Evidentemente a non sapere della sua espulsione era soltanto Nuzzo.

 

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